AGI – Nelle ultime settimane i dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno alimentato preoccupazioni sull’instabilità economica globale. Con le nuove tariffe doganali molti termini – da ‘guerre commerciali’ a ‘crolli del mercato azionario’ – sono entrati nel linguaggio quotidiano. Per essere sicuri di sapere a cosa si riferiscono, ecco una breve guida ai termini chiave.
1. Dazi
Sono semplicemente tasse imposte alla frontiera da un Paese sui beni di un altro Paese. Di solito mirano a proteggere le imprese locali dalla concorrenza straniera.
Dazi reciproci: definiscono la politica commerciale di Trump di imporre agli altri Paesi le stesse tasse che questi impongono sui beni statunitensi.
Dazi ritorsivi: sono quelli imposti da un Paese sui beni importati da un altro Paese per reagire all’imposizione di tasse simili da parte di quest’ultimo.
2. Guerra commerciale
Una guerra commerciale si verifica quando due Paesi hanno controversie sulle pratiche commerciali e uno dei due impone dazi extra sui beni dell’altro, ritenendo che stia adottando pratiche commerciali sleali. L’altro Paese risponde con dazi e questo tira e molla continua, trasformandosi in una guerra commerciale. È come una gara di tiro alla fune economica in cui entrambe le parti continuano a tirare più forte invece di trovare un modo per accordarsi. Un buon esempio è la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, in atto dal 2018, quando Washington ha imposto per la prima volta dazi sui beni cinesi.
3. Deficit e surplus commerciale
Deficit commerciale: si verifica quando un Paese acquista (importa) più beni di quanti ne venda (esporti), il che significa che la domanda di beni stranieri è maggiore dell’offerta dei propri prodotti. Ad esempio, gli Stati Uniti hanno un deficit commerciale con la Cina perché acquistano più beni dalla Cina, come elettronica e abbigliamento, di quanti ne vendano.
Surplus commerciale: è l’opposto. Si verifica quando un Paese vende più beni di quanti ne acquisti. Ad esempio, gli Stati Uniti hanno un surplus commerciale con i Paesi Bassi perché vendono più beni, come macchinari e prodotti agricoli, di quanti ne acquistino.
4. Sussidi
I sussidi sono supporti finanziari o denaro forniti dal governo per aiutare le imprese o le industrie locali, rendendo i loro prodotti più economici o competitivi. Dopo il dazio del 25% di Trump su tutte le automobili e i pezzi di ricambio stranieri, la Corea del Sud ha annunciato un supporto d’emergenza per il suo settore automobilistico aumentando i sussidi per i veicoli elettrici per stimolare la domanda.
5. Mercato azionario
Il mercato azionario è un luogo dove si acquistano e vendono azioni di società e altri strumenti finanziari.
6. La Fed e la Bce
La Fed (abbreviazione di Federal Reserve) è la banca centrale degli Stati Uniti, la Bce è la Banca centrale europea. Contribuiscono a controllare l’offerta di moneta degli Usa e dell’Unione europea, stabiliscono i tassi di interesse e cercano di mantenere stabile l’economia.
7. Tassi di interesse
I tassi di interesse rappresentano il costo del prestito di denaro, solitamente espresso in percentuale. Ad esempio, quando la Fed aumenta i tassi di interesse, prendere in prestito denaro diventa più costoso, mentre quando li abbassa, prendere in prestito denaro diventa più economico. I tassi di interesse aumentano quando le banche centrali vogliono rallentare l’inflazione o raffreddare un’economia surriscaldata.
8. Inflazione
L’inflazione misura la velocità con cui il prezzo dei beni aumenta nel tempo. Ciò significa che con la stessa quantità di denaro non si riesce più ad acquistare quanto si acquistava prima. Ad esempio, se un panino costava 2,50 euro un anno fa e ora lo stesso panino costa 3 euro, il tasso di inflazione per il panino è del 20%. L’inflazione può verificarsi quando la domanda di un prodotto è superiore all’offerta, o quando produrlo costa di più. Può verificarsi anche quando c’è troppa moneta in circolazione, ad esempio quando un Paese stampa più denaro contante. La Fed e la Bce cerca di mantenere stabile l’inflazione. Se i prezzi aumentano troppo rapidamente, possono danneggiare l’economia rendendo beni e servizi troppo costosi.
9. Tasso di cambio
Il tasso di cambio è il valore della moneta di un Paese rispetto a quella di un altro. I tassi di cambio sono importanti perché influenzano il costo di acquisto e vendita di beni tra Paesi. Una valuta forte rende le importazioni più economiche e le esportazioni più costose, mentre una valuta debole rende le esportazioni più economiche e le importazioni più costose. I tassi influenzano anche i viaggi, gli investimenti e il commercio globale.
10. Tendenze di mercato
Le tendenze di mercato sono la direzione generale in cui i prezzi o i mercati si muovono nel tempo: salendo, scendendo o rimanendo stabili. Aiutano investitori e aziende a comprendere cosa sta succedendo nell’economia. Gli economisti usano termini come “mercato rialzista” e “mercato ribassista” per riferirsi a queste tendenze.
Mercato rialzista: quando l’economia va bene, i prezzi salgono e le persone si sentono fiduciose.
Mercato ribassista: quando l’economia va male, i prezzi scendono e le persone sono meno propense alla spesa.
Gli economisti usano spesso una formula basata sull’indice S&P 500 per determinare se ci troviamo in un mercato rialzista o ribassista, con una variazione del 20% rispetto all’ultimo massimo come soglia chiave.
11. Debito
Il debito è il denaro che un governo deve a un altro, solitamente con l’accordo di restituirlo in seguito con gli interessi. Ad esempio, se gli Stati Uniti hanno bisogno di denaro per attività come l’assistenza sanitaria o la difesa, potrebbero prendere in prestito dalla Cina vendendo titoli del Tesoro statunitensi. Un’obbligazione è come un prestito in cui si presta denaro in cambio di interessi e di un rimborso successivo.
La Cina acquista queste obbligazioni, prestando denaro agli Stati Uniti, che promettono di restituirlo con interessi nel tempo. Questo permette agli Stati Uniti di ottenere il denaro rapidamente senza aumentare le tasse o tagliare la spesa.
A marzo 2025, il debito pubblico degli Stati Uniti ammontava a circa 36.560 miliardi di dollari, di cui il 3% circa è in mano alla Cina.
12. Accordi commerciali
Gli accordi commerciali tra Paesi facilitano l’acquisto e la vendita di beni.
Un accordo di libero scambio (ALS) è un accordo tra due o più Paesi per rimuovere le barriere commerciali, come i dazi, e facilitare la circolazione di beni e servizi tra di loro.
Un accordo commerciale bilaterale è un accordo più ampio tra due Paesi che include regole per facilitarne gli scambi commerciali.
13. Prodotto Interno Lordo (PIL)
Il PIL è il valore totale di tutti i beni e servizi prodotti all’interno di un Paese in un periodo di tempo specifico, solitamente un anno o un trimestre. Viene utilizzato per misurare le dimensioni e la salute dell’economia di un Paese.
14. Recessione
Una recessione si verifica quando l’economia si indebolisce per un certo periodo di tempo, in genere quando il PIL di un paese diminuisce per due trimestri consecutivi (sei mesi).
15. Tipi di politiche commerciali
Le politiche commerciali si riferiscono alle politiche governative che regolano lo scambio di beni e servizi tra i Paesi. In generale, esistono due visioni opposte su come i paesi dovrebbero impegnarsi nel commercio globale.
Protezionismo – Si concentra sulla limitazione del commercio e sulla protezione delle industrie locali. Alcuni strumenti per attuare politiche protezionistiche sono tariffe doganali, sussidi e quote di importazione, che stabiliscono limiti alla quantità di un prodotto che può essere importato.
Libero scambio – Promuove l’apertura consentendo ai Paesi di scambiare beni e servizi facilmente. Il libero scambio è generalmente vantaggioso per la crescita economica globale, prezzi più bassi per i consumatori e l’accesso a una più ampia varietà di beni e servizi.