• 27 Febbraio 2025 22:09

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Come fare ricorso contro le multe dei tutor in autostrada

Feb 27, 2025

La ricezione di una multa per via dia una infrazione rilevata dal tutor dell’autostrada è un evento tutt’altro che raro. Questi strumenti, noti come tutor o sistema Sicve (Sistema informativo per il controllo della velocità), sono stati introdotti per migliorare la sicurezza stradale attraverso il monitoraggio della velocità media dei veicoli.

Questo meccanismo limita le possibilità di frenare improvvisamente prima di un autovelox e riduce l’efficacia delle strategie evasive degli automobilisti più furbi. Come per ogni sistema tecnologico, non mancano i casi in cui una multa possa risultare errata o viziata da irregolarità, aprendo dunque la porta alla possibilità di presentare un ricorso.

Multa tutor autostrada cosa fare

Ricevere una multa tramite tutor autostradale può creare dubbi e perplessità, soprattutto perché si tratta di sistemi sofisticati che rilevano la velocità media tra due punti, a differenza degli autovelox tradizionali che registrano la velocità istantanea in un punto preciso. La prima cosa da fare quando si riceve una sanzione è esaminare con attenzione il verbale ricevuto. Occorre verificare ogni dettaglio, dalla data e ora della presunta infrazione, al tratto autostradale in cui sarebbe avvenuta, fino alla velocità media registrata dal sistema. Bisogna quindi controllare se nel verbale sono indicati gli estremi dell’omologazione e taratura dell’apparecchiatura utilizzata. Il tutor deve essere omologato e tarato periodicamente per legge, affinché la multa sia valida. Eventuali omissioni o errori formali in questi dati possono rappresentare vizi procedurali rilevanti che portano all’annullamento della multa stessa.

Multa tutor 140 km/h

Nel caso di una multa rilevata a una velocità di 140 km/h, la situazione va valutata con attenzione poiché il limite generale di velocità sulle autostrade italiane è fissato a 130 km/h. La presenza della tolleranza del 5% serve a compensare eventuali errori di misurazione degli strumenti di controllo. Applicando questa tolleranza, una velocità rilevata fino a 136,5 km/h non comporterebbe sanzioni. Quindi se la multa è stata emessa per una velocità effettiva di 140 km/h, la violazione del limite di velocità risulta essere minima (3,5 km/h sopra il limite tollerato). In questo caso, contestare la multa potrebbe essere difficile, a meno che non si riesca a dimostrare l’esistenza di un vizio formale nel verbale o un difetto di omologazione o taratura dell’apparecchiatura. Anche piccoli errori formali possono rendere la multa impugnabile con successo.

Multa tutor 150 km/h

Diversa è la situazione per una multa per velocità rilevata a 150 km/h. Anche tenendo conto della tolleranza del 5%, una velocità di 150 km/h oltrepassa il limite massimo consentito. Secondo l’articolo 142 del Codice della Strada, un superamento tra 10 e 40 km/h del limite di velocità comporta sanzioni amministrative non trascurabili, accompagnate dalla decurtazione di punti dalla patente.

In questo contesto, la contestazione della multa risulta più complicata, dato il margine di infrazione più evidente. Ma anche in questo caso, la possibilità di ricorrere con successo non è completamente esclusa se si riesce a individuare un vizio procedurale rilevante o errori nella notifica del verbale.

Tutor autostrada: come funzionano davvero questi sistemi

Per comprendere al meglio i tutor autostrada bisogna capire il funzionamento dettagliato di questi sistemi. I tutor operano rilevando la velocità media di un veicolo su un determinato tratto autostradale, grazie a due punti di rilevamento situati a distanza variabile, solitamente tra 10 e 25 chilometri. Il sistema registra la targa e l’orario di passaggio all’ingresso e all’uscita del tratto monitorato. Utilizzando questi dati, calcola la velocità media del veicolo, rilevando eventuali superamenti dei limiti consentiti.

Questa metodologia è molto più efficace rispetto ai classici autovelox perché limita la possibilità per gli automobilisti di sfuggire alla sanzione semplicemente rallentando in prossimità del punto di controllo. Proprio la complessità di questo sistema apre talvolta spiragli per contestazioni, specialmente riguardo a possibili errori nella registrazione degli orari o nella lettura delle targhe.

Tempi notifica

Uno degli aspetti centrali per la validità di una multa sull’autostrada riguarda i tempi di notifica previsti dalla legge italiana. La normativa vigente prevede che una multa per eccesso di velocità rilevata tramite tutor debba essere notificata al proprietario del veicolo entro un termine massimo di 90 giorni dalla data in cui è stata commessa l’infrazione. Questo periodo inizia a decorrere dal giorno stesso della violazione e termina il giorno in cui il verbale viene consegnato all’ufficio postale per la spedizione al destinatario. Se la notifica avviene oltre questo termine di 90 giorni, la multa può essere contestata per decadenza dei termini. Eventuali ritardi nella consegna effettiva della multa causati dal servizio postale non incidono sulla validità della notifica, purché l’ente accertatore abbia rispettato i termini di legge nel consegnare il verbale all’ufficio postale.

Come e quando fare ricorso

Nel caso in cui si ritenga che una multa tutor autostrada sia errata, ingiusta o viziata, è possibile presentare ricorso seguendo due strade: il ricorso al Prefetto o il ricorso al Giudice di Pace. Il ricorso al Prefetto deve essere inoltrato entro 60 giorni dalla data di notifica della multa, inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno all’organo che ha emesso la sanzione (Polizia Stradale o ente competente) o direttamente al Prefetto. Questa procedura è gratuita, ma in caso di rigetto il Prefetto raddoppia automaticamente l’importo della multa.

In alternativa è possibile fare ricorso al Giudice di Pace, che deve avvenire entro 30 giorni dalla data di notifica del verbale. Questo tipo di ricorso comporta il pagamento di un contributo unificato e richiede una preparazione giuridica più articolata, spesso consigliabile quando la multa presenta aspetti controversi e complessi da interpretare.

Quando conviene contestare una multa tutor

Fare ricorso contro una multa non è sempre conveniente. Prima di procedere, è importante valutare la solidità dei motivi di contestazione. In caso di ricorso al Prefetto, un rigetto comporta automaticamente il raddoppio della multa e rende il ricorso economicamente rischioso. Viceversa, il ricorso al Giudice di Pace, pur comportando spese aggiuntive, può risultare più vantaggioso se la contestazione è solida e ben documentata. In genere conviene contestare quando ci sono vizi formali evidenti, errori nella notifica, o malfunzionamenti tecnici del sistema di rilevamento, che possano portare senza ambiguità all’annullamento della sanzione.

Possibili errori del sistema tutor

Nonostante l’affidabilità generale dei sistemi tutor, esistono casi in cui sono stati riscontrati errori nella rilevazione delle targhe, nella registrazione degli orari di passaggio o nella comunicazione tra i sistemi di ingresso e uscita. Questi errori possono derivare da malfunzionamenti tecnici, sovraccarico del sistema o addirittura dalla cattiva manutenzione delle telecamere.

Di conseguenza è importante verificare attentamente il verbale, confrontando l’ora di passaggio indicata con eventuali prove a disposizione (come scontrini di pedaggio o registrazioni GPS), che possono testimoniare una discrepanza o un errore evidente.

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