Il bollo auto è un obbligo fiscale gestito dalle Regioni, a cui i proprietari di un veicolo sono chiamati ad adempiere indipendentemente dall’effettivo utilizzo del mezzo. Il calcolo si basa sulla potenza della vettura e delle emissioni inquinanti. La verifica del pagamento di questa tassa aiuta a evitare sanzioni e a garantire che il proprio veicolo sia sempre in regola.
Come verificare pagamento bollo auto
La prima cosa da sapere per il controllo dei bolli auto pagati è come procedere alla verifica del pagamento. Tra i metodi più diffusi e semplici c’è quello offerto dall’Automobile club d’Italia tramite il suo portale ufficiale. Accedendo al sito dell’Aci basta selezionare la funzione dedicata alla verifica del bollo inserendo la targa del proprio veicolo e la regione di residenza. Questo servizio consente di visualizzare subito lo stato dei pagamenti relativi agli ultimi anni.
In alternativa, è possibile utilizzare l’applicazione mobile Aci Space, disponibile gratuitamente per iOS e Android, che offre le stesse funzionalità in modo più immediato, e conserva anche uno storico delle verifiche effettuate. Alcune regioni italiane mettono a disposizione dei servizi online sul proprio portale istituzionale. Permettono ai residenti di controllare la situazione fiscale del proprio veicolo utilizzando sistemi di autenticazione come SPID o CIE.
Per chi preferisce metodi più tradizionali, il controllo può essere effettuato recandosi di persona a uno sportello Aci territoriale, un’agenzia di pratiche auto autorizzata o anche un tabaccaio convenzionato con i servizi LIS Lottomatica o Sisal, muniti di targa e libretto di circolazione. In questi casi, oltre alla verifica, si può richiedere una stampa che attesti lo stato dei pagamenti.
Differenze regionali nel pagamento del bollo auto
Un altro elemento nel controllo dei bolli auto pagati riguarda le differenze regionali nella gestione della tassa. Poiché il bollo è una tassa regionale, le regole, le scadenze e le modalità di pagamento possono variare da una regione all’altra. Alcune regioni offrono agevolazioni per particolari categorie di veicoli o contribuenti, altre hanno scadenze diverse o procedure amministrative specifiche.
Sanzioni per mancato pagamento bollo auto
Se il bollo auto non viene pagato entro la scadenza prevista, l’automobilista incorre in sanzioni che aumentano proporzionalmente al tempo trascorso. Se il pagamento avviene entro 14 giorni dalla scadenza, la sanzione applicata è minima: lo 0,1% dell’importo dovuto per ogni giorno di ritardo (cosiddetto ravvedimento operoso breve). Tra il 15esimo e il 30esimo giorno dalla scadenza, la sanzione aumenta all’1,5% dell’importo originario, mentre tra il 31esimo e il 90esimo giorno diventa dell’1,67%. In caso di ritardo tra i 91 giorni e un anno, la sanzione sale al 3,75%, oltre agli interessi legali giornalieri calcolati sul debito.
Se il ritardo supera un anno ma non i due anni, la sanzione ammonta al 4,29%, mentre oltre due anni di mancato pagamento, questa arriva al 5% dell’importo originario. In questi casi, l’ente creditore (la regione o, nelle province autonome, l’Agenzia delle entrate) può avviare un procedimento di riscossione forzata tramite emissione di una cartella esattoriale. La mancata regolarizzazione dopo la notifica della cartella può comportare misure drastiche, come il fermo amministrativo del veicolo, che impedisce la circolazione e la vendita dello stesso fino al saldo totale del debito.
Quando si paga bollo auto
La tassa deve essere versata annualmente, con scadenza fissata all’ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione del veicolo. Ad esempio, un’auto immatricolata a maggio ha come scadenza per il pagamento il 30 giugno di ogni anno.
In ogni caso, il pagamento può essere effettuato attraverso vari canali: online tramite il sito Aci o piattaforme convenzionate, uffici postali, agenzie di pratiche auto, tabaccherie abilitate o anche sportelli bancari.
Come dimostrare pagamento bollo auto
La prova più immediata del pagamento del bollo auto resta sempre la ricevuta che deve essere conservata per almeno cinque anni. Può essere sia cartacea, nel caso di pagamenti effettuati in tabaccheria, poste o banche, sia digitale, in caso di pagamenti effettuati online tramite l’Aci o altre piattaforme autorizzate.
Qualora la ricevuta venga smarrita, è possibile recuperare la prova del pagamento attraverso i servizi online dell’Aci o richiedendo all’ente in cui è stato effettuato il pagamento un duplicato della ricevuta. In alternativa, per dimostrare il pagamento, è possibile presentare un estratto conto bancario o postale che attesti il versamento, purché riporti il numero identificativo della transazione o altri dati riconducibili al bollo.
Cosa fare se il bollo risulta non pagato ma si ha la ricevuta
Può accadere che, nonostante si abbia effettuato il pagamento, durante il controllo dei bolli auto pagati emerga un errore, mostrando il bollo come non versato. Questa situazione può verificarsi per errori di trasmissione dati tra enti diversi o ritardi nell’aggiornamento dei database regionali. In questi casi è utile avere a disposizione la ricevuta di pagamento, la prova certa dell’avvenuto versamento. Se accade, il contribuente deve contattare l’ente regionale competente o un ufficio Aci, presentare copia della ricevuta e richiedere l’aggiornamento del sistema.
In genere, una semplice comunicazione, accompagnata dalla ricevuta di pagamento, basta per risolvere il problema rapidamente.
Cancellazione bolli auto non pagati
Infine, è utile conoscere la possibilità di cancellazione dei bolli auto non pagati per prescrizione. La prescrizione del bollo auto è fissata in tre anni, calcolati a partire dal primo gennaio dell’anno successivo a quello in cui il bollo avrebbe dovuto essere versato. Un bollo auto non pagato nel 2020, ad esempio, può prescriversi il primo gennaio 2024, a condizione che in questo periodo non sia stato inviato alcun avviso o richiesta di pagamento dall’ente creditore. In caso di prescrizione, eventuali cartelle esattoriali ricevute dopo tale termine possono essere contestate con la presentazione di un’istanza di annullamento in autotutela, supportata dalla documentazione che dimostri la prescrizione.
Prescrizione bollo auto e interruzione dei termini
La prescrizione è fissata in tre anni, ma qualsiasi comunicazione ufficiale inviata dall’ente creditore, come solleciti di pagamento o notifiche di accertamento, interrompe e fa ripartire da zero il termine di prescrizione. Di conseguenza un bollo non pagato rimane esigibile per molti anni se l’amministrazione invia regolarmente richieste o avvisi di pagamento.
Da qui l’importanza del controllo dei bolli auto pagati e della propria corrispondenza poiché ignorare comunicazioni ufficiali può trasformare un debito inizialmente limitato in un problema più complesso e oneroso da risolvere.