AGI – Due mondi che si parlano e collaborano per raccontare la lingua che cambia ed evolve. TikTok e Treccani stanno percorrendo un pezzo di strada insieme per osservare, descrivere e diffondere nuovi modi di produrre cultura attraverso un linguaggio fatto di neologismi e inesplorate accezioni. A Milano, durante l’evento dedicato alle cinque nuove parole nate sulla piattaforma e sbarcate sull’Enciclopedia, abbiamo avuto la possibilità di intervistare, contemporaneamente, i due principali rappresentanti di questo mondo. Ai due lati del microfono, poggiato su un tavolino, Massimo Bray, direttore generale Treccani, e Salvatore Di Mari, Head of Operations di TikTok Italia e Spagna.
Il risultato di questa chiacchierata ‘doppia’, senza meta o destinazione, è stata una riflessione sul connubio tra tradizione e pop, autorevolezza e creatività, istituzione e nuove tendenze.
Come è nato quest’incontro tra Treccani e Tiktok?
Bray: La Treccani è da sempre, da quasi 100 anni, al servizio della società italiana. Una società che cambia ed evolve. Una società che ha bisogno che queste evoluzioni siano intercettate e seguite. TikTok rappresenta un elemento di questo mutamento, di un linguaggio che cambia, di un modo originale di rappresentare la realtà. Uno dei compiti di Treccani è prestare attenzione a questa e a tutte le altre novità.
Di Mari: A noi piace raccontare come il contenuto crei cultura su TikTok. In apparenza il mondo di un’istituzione come Treccani può sembrare lontano dal nostro che esprime maggiormente una cultura pop. In realtà non è così. TikTok contribuisce a creare nuovi fenomeni linguistici e la collaborazione con Treccani per noi significa portare nella vita reale, nella vita di tutti, le tendenze che si sviluppano nella nostra community.
Come avviene la scelta delle parole e chi le crea?
Bray: Sin dalle origini in Treccani c’è un osservatorio della lingua italiana che studia come quest’ultima si muove. La lingua è qualcosa di vivo, mai immobile. Da sempre c’è una grande attenzione verso le forme attraverso le quali questa lingua si arricchisce, comprese le fonti che sono cambiate. Un tempo erano soprattutto letterarie e normative, oggi arrivano dai nuovi modi tramite cui comunichiamo, le forme tramite cui la cultura si comunica, dal cinema alle canzoni. Oggi, ad esempio, Treccani pone molto interesse alle parole delle canzoni, un contesto dove la lingua sta cambiando. Ma non solo. Ultimamente abbiamo lavorato anche nel pubblicare i diari di viaggio e di arte di Alice Pasquini perché anche la street art sta diventando un linguaggio.
Di Mari: I creator sono il DNA della nostra community, il nostro punto di vista privilegiato per raccontare le evoluzioni del linguaggio e della nostra piattaforma. Osserviamo un connubio sempre più perfetto tra la profondità della conoscenza e l’immediatezza, la velocità, la creatività della nostra piattaforma. E in più i nostri creator sono felici di vedersi rappresentati e di veder rappresentata la ricchezza e la diversità del linguaggio diffuse dall’intera community.
L’inserimento delle parole
Bray: Noi registriamo, in una prima fase, quelle che sono le parole e le loro ricorrenze. L’osservatorio ha questo primo compito di analisi. Il divenire ‘lingua’ comprende invece un percorso più meditato, più lungo. È una differenza che è sempre bene sottolineare. Per l’inserimento nell’Enciclopedia serve, ad esempio, una ricorrenza di fonti in cui è importante riconoscere un valore non solo quantitativo ma qualitativo dell’uso. Ma questo è anche il modo in cui Treccani si rapporta con il digitale. I meccanismi di ricerca del nostro portale avvengono su parametri qualitativi e non quantitativi: è la sua vera caratterizzazione.
E poi ci sono gli anglicismi…
Bray: Gli anglicismi sono parole che oggi registriamo in maniera sempre più crescente ma forse uno sforzo che tutti noi dovremmo fare è capire se realmente possiamo mettere in atto una forma di maggiore riguardo verso la ricchezza della lingua italiana che ha un numero di accezioni particolarmente alto.
Treccani dentro TikTok
Di Mari: Il punto di partenza di questo rapporto è stato proprio la creazione di un profilo TikTok di Treccani. È un account che permette di avere un osservatorio privilegiato direttamente all’interno della piattaforma e di capire come TikTok possa diventare un luogo di cultura e di approfondimento. #BookTok è uno degli esempi più evidenti e noti degli ultimi anni.
Le parole del 2024 sembrano voler raccontare chi sono e che posto voglio avere i creator nella società
Di Mari: Sì, il nostro posizionamento, la nostra natura, è proprio essere una piattaforma che racconta nuove voci e nuovi punti di vista. Una piattaforma che vuole dare piena rappresentazione a quelli che sono i nuovi modi di porsi con il linguaggio. I nostri creator spesso dicono che il loro modo di comunicare si è evoluto dopo aver ricevuto i feedback dalla community. Non è una piattaforma unidirezionale ma una realtà che si nutre della creatività già presente e in continuo mutamento. Tutto questo porta all’utilizzo di nuove parole e, più in generale, all’evoluzione del linguaggio.