La conoscenza della classe ambientale della propria auto è fondamentale per la gestione dei blocchi della circolazione e dell’accesso a zone a traffico limitato. Come approfondiamo in questo articolo, si tratta di una informazione che può essere ricavata dal libretto di circolazione, dove è indicata in base al codice di riferimento della direttiva europea. Questi codici, compresi tra Euro 1 ed Euro 6, si riferiscono alle normative europee introdotte a partire dal 1993. Nel tempo sono diventate più rigorose.
Classe ambientale Euro dell’auto, che cos’è
Le prestazioni ambientali dei veicoli sono soggette a una valutazione basata sulle emissioni di gas climalteranti, quali l’anidride carbonica (CO2) e gli ossidi di azoto (NOx). Questi parametri determinano l’omologazione delle nuove auto rispetto ai limiti imposti dalle normative europee, consentendone l’immatricolazione e l’accesso al mercato.
Le classi Euro delle auto, che categorizzano i veicoli in base alle loro emissioni, impongono ai costruttori di sviluppare vetture sempre più ecosostenibili attraverso l’adozione di normative sempre più rigorose. Questi standard individuano più categorie ambientali e forniscono a decisori politici, consumatori privati e aziende linee guida per l’implementazione di strategie di sostenibilità ottimali.
Come sapere qual è la categoria Euro di un’auto
Nell’ambito automobilistico è indispensabile la verifica della classificazione Euro al fine di selezionare un modello conforme agli attuali standard ambientali ed evitare possibili restrizioni alla circolazione stradale. In numerose città italiane ed europee sono in fase di introduzione limiti sempre più severi sulla circolazione dei veicoli a elevata emissione inquinante e si sta spingendo per l’adozione di soluzioni a basso impatto ambientale come vetture elettriche, ibride e con motore endotermico poco inquinante. Le categorie ambientali europee, che spaziano dalla classe Euro 0 ed Euro 1 alle più ecosostenibili Euro 6a, b, c e d-Temp, anticipano l’ingresso del nuovo standard Euro 7 programmato per il 2025.
Dove trovare la classe ambientale nel libretto di circolazione
La determinazione della classe ambientale dell’auto si ricava velocemente nel punto V.9 del libretto di circolazione per i veicoli più recenti e nel riquadro 2 per quelli con oltre vent’anni di anzianità. In alternativa è possibile ottenere questa informazione collegandosi al Portale dell’automobilista e inserendo la targa e le specifiche del veicolo nella sezione dedicata. Il suggerimento è di verificare anche il dato riportato sulla carta di circolazione al fine di evitare sanzioni e multe in caso di circolazione in zone o giorni soggetti a restrizioni ambientali.
Oggi sono presenti sette categorie principali di classi ambientali, che spaziano dalla pre-Euro (o Euro 0), applicabile ai veicoli privi di dispositivi di controllo delle emissioni, fino alle più avanzate Euro 6. Ogni categoria è quindi suddivisa in sottocategorie, e nel libretto di circolazione potrebbe essere indicata la normativa di riferimento – ad esempio la 83/351 CE rif. 91/441 CE – anziché la classe, o entrambe.
Euro 1
La prima disposizione europea, Euro 1, è stata implementata nel 1993 e si applica a tutte le vetture a benzina immatricolate dopo quella data. Le normative di riferimento che possono essere riportate sulla carta di circolazione includono:
83/351 CE rif. 91/441 CE;
88/77 CE rif. 91/441 CE;
88/436 CE rif. 91/441 CE;
89/458 CE rif. 91/441 CE;
91/441 CE; 91/542 CE punto 6.2.1.A;
93/59 CEE con catalizzatore.
Euro 2
La normativa Euro 2, conosciuta anche come EC 96, è entrata in vigore il primo gennaio 1997 e viene così identificata:
94/12 CE;
96/1 CE;
96/44 CE;
96/69 CE;
98/77 CE;
91/542 punto 6.2.1.B.
Euro 3
Le auto immatricolate dal primo gennaio 1999 sono conformi alla normativa Euro 3 e riportano sul libretto una delle seguenti norme:
98/69 CE;
98/77 CE rif 98/69 CE;
99/96 CE;
99/102 CE rif. 98/69 CE;
2001/1 CE rif. 98/69 CE;
2001/27 CE;
2001/100 CE fase A;
2002/80 CE fase A;
2003/76 CE fase A.
Euro 4
A partire dal primo gennaio 2006, tutte le auto devono obbligatoriamente rispettare la normativa Euro 4, e sul libretto di circolazione è riportata una delle seguenti norme:
98/69/CE B;
98/77/CE rif. 98/69/CE B;
1999/96 CE B;
1999/102 CE B rif. 98/69/CE B;
2001/1 CE;
2001/100 CE B;
2002/80 CE B;
2003/76 CE B;
2005/55/CE B1;
2006/51/CE rif. 2005/55/CE B1;
2006/96/CE-B.
Euro 5
A partire da settembre 2009, tutti i nuovi modelli introdotti sul mercato devono rispettare la normativa Euro 5a. Per i modelli già presenti in listino, l’adeguamento è stato obbligatorio a partire da gennaio 2011, e dal 2012 è entrata in vigore la normativa Euro 5b. Sul libretto di circolazione è possibile trovare le seguenti normative:
rispetta la direttiva 1999/96/CE Riga B2;
rispetta la direttiva 1999/96/CE Riga C;
rispetta la direttiva 2001/27/CE Rif 1999/96/CE Riga B2;
rispetta la direttiva 2001/27/CE Rif 1999/96/CE Riga C;
rispetta la direttiva 2005/78/CE Rif 2005/55/CE Riga B2;
rispetta la direttiva 2005/78/CE Rif 2005/55/CE Riga C;
rispetta la direttiva 2006/51/CE Rif 2005/55/CE Riga B2;
rispetta la direttiva 2006/51/CE Rif 2005/55/CE Riga C;
rispetta la direttiva 2006/81/CE Rif 2005/55/CE Riga B2;
rispetta la direttiva 2006/81/CE Rif 2005/55/CE Riga C;
rispetta la direttiva 2008/74/CE Rif 2005/55/CE Riga B2;
rispetta il regolamento 715/2007 e 692/2008 (Euro 5a e Euro 5b);
rispetta il regolamento 715/2007 e 692/2008 (Euro 5 con dispositivo antiparticolato).
Euro 6
La normativa Euro 6, introdotta a partire dal primo settembre 2014 per le auto di nuova omologazione e dal primo gennaio 2015 per i modelli già in commercio, si articola in cinque revisioni normative regolate da differenti regolamenti UE: Euro 6a, Euro 6b, Euro 6c, Euro 6d-Temp, Euro 6d. Queste revisioni fanno riferimento ai seguenti regolamenti europei (Reg. CE o Reg. UE):
715/2007*566/2011 (Euro 6a con dispositivo antiparticolato);
715/2007*566/2011 (Euro 6a);
715/2007*566/2011 (Euro 6b con dispositivo antiparticolato);
715/2007*566/2011 (Euro 6b);
715/2007*692/2008 (Euro 6a con dispositivo antiparticolato);
715/2007*692/2008 (Euro 6a);
715/2007*692/2008 (Euro 6b con dispositivo antiparticolato);
715/2007*692/2008 (Euro 6b);
136/2014 (Euro 6a);
136/2014 (Euro 6b);
136/2014 (Euro 6c);
143/2013 (Euro 6a);
143/2013 (Euro 6b);
143/2013 (Euro 6c);
195/2013 (Euro 6a);
195/2013 (Euro 6b);
195/2013 (Euro 6c);
630/2012 (Euro 6a);
630/2012 (Euro 6b);
630/2012 (Euro 6c);
595/2009*133/2014a (Euro 6);
595/2009*133/2014b (Euro 6);
595/2009*133/2014c (Euro 6);
459/2012 (Euro 6a);
459/2012 (Euro 6b);
459/2012 (Euro 6c);
2015/45 (Euro 6b);
2016/427 (Euro 6b, Euro 6c, Euro 6d-Temp, Euro 6d);
2016/646 (Euro 6b, Euro 6c, Euro 6d-Temp, Euro 6d);
2017/1347 (Euro 6d-Temp, Euro 6d);
2018/1832 (Euro 6c, Euro 6d-Temp, Euro 6d Temp Evap e/o Isc, Euro 6d);
2018/985 (fase IV, fase V).
La classe Euro delle auto ibride ed elettriche
Le auto ibride ed elettriche rientrano nella classe ambientale Euro 6. Aderiscono in pieno ai limiti stabiliti dalla più recente normativa europea. Al contrario, i veicoli endotermici possono essere assegnati a qualsiasi categoria. La classificazione Euro delle auto alimentate a gasolio e benzina può variare dalla Euro 0 alla Euro 6, con la maggior parte dei veicoli in Italia attestati alle Euro 4 o 5.
Questi dati emergono da un’indagine condotta dall’Acea, l’Associazione dei costruttori europei di automobili. Secondo il rapporto “Vehicles in Use Europe 2023”, in Italia sono presenti 39,8 milioni di vetture, di cui il 59% ha un’età superiore ai 10 anni, con un’età media della flotta automobilistica di 12,2 anni. Questa cifra colloca l’Italia dietro ad altri Paesi europei chiave come il Regno Unito, la Germania e la Francia.