• 8 Febbraio 2025 16:21

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Circolare con un’auto in fermo amministrativo: rischi e sanzioni

Feb 8, 2025

Il fermo amministrativo di un veicolo è un provvedimento adottato dall’Agenzia delle entrate per il recupero di crediti non pagati dal proprietario del mezzo. Si tratta di una misura coercitiva che impedisce all’automobilista di utilizzare la propria vettura fino al saldo del debito. Nonostante il divieto imposto dalla normativa, alcuni proprietari scelgono ugualmente di circolare con un veicolo sottoposto a fermo amministrativo, sottovalutando o senza essere consapevoli delle conseguenze che ne derivano.

Quando un veicolo è sottoposto a fermo amministrativo, la sua circolazione diventa illecita e il proprietario va incontro a multe, sequestro del mezzo e confisca. Non solo, ma le autorità possono applicare altre misure restrittive, come la sospensione della patente di guida o il divieto di vendere l’auto fino alla cancellazione del fermo.

Cos’è il fermo amministrativo e quando viene applicato

Il fermo amministrativo è un atto attraverso il quale l’ente creditore dispone il blocco della circolazione di un veicolo registrato al Pubblico Registro Automobilistico. Questa misura viene adottata quando il proprietario ha accumulato debiti non pagati, come tasse automobilistiche arretrate, multe non saldate o cartelle esattoriali inevase.

Quando un veicolo è oggetto di fermo, l’automobilista riceve un preavviso che lo informa della possibilità di regolarizzare il debito entro 30 giorni. Se il pagamento non avviene entro questo termine, il fermo diventa effettivo e viene registrato nel PRA, impedendo qualsiasi utilizzo legale del mezzo. Da quel momento, il proprietario non può guidare, vendere o rottamare il veicolo fino a quando il debito non sarà stato completamente estinto.

Il provvedimento può essere applicato a qualsiasi tipo di veicolo, compresi automobili, motocicli, furgoni e mezzi agricoli. Ci sono alcune eccezioni: il fermo amministrativo non può essere imposto sui veicoli utilizzati per attività lavorative essenziali, come quelli impiegati da artigiani, agenti di commercio o imprese di trasporto.

Sequestro e fermo amministrativo, quali sono le differenze

Il fermo amministrativo non deve essere confuso con il sequestro amministrativo di un veicolo. Anche se entrambi siano provvedimenti restrittivi, hanno scopi e conseguenze molto diverse.

Il fermo amministrativo è una misura applicata dall’Agenzia delle entrate o da altri enti per il recupero di debiti, e impedisce al proprietario di utilizzare l’auto fino al saldo dell’importo dovuto.

Il sequestro amministrativo è un provvedimento adottato dalle forze dell’ordine quando un veicolo è utilizzato in modo illecito o non conforme alle norme. Ad esempio, un’auto può essere sequestrata se viene trovata senza assicurazione o con modifiche non autorizzate.

Nel caso del sequestro, il veicolo può essere affidato in custodia al proprietario o trasferito in un deposito giudiziario, con costi a carico dell’automobilista. Inoltre, in alcuni casi, il sequestro può trasformarsi in confisca definitiva, con la perdita irreversibile del veicolo.

Circolare con un’auto in fermo amministrativo, cosa si rischia

Chi decide di circolare con un veicolo sottoposto a fermo amministrativo commette una violazione del Codice della Strada e subisce conseguenze immediate. L’articolo 214 del Codice della Strada prevede una sanzione amministrativa tra 777 e 3.114 euro, a seconda della gravità dell’infrazione e della recidiva.

Oltre alla multa, il veicolo può essere sottoposto a sequestro, con conseguente confisca da parte dello Stato. Significa che l’auto non può più essere recuperata dal proprietario e viene destinata alla demolizione o alla vendita forzata.

L’automobilista può subire la sospensione della patente di guida per un periodo compreso tra uno e tre mesi. Se il conducente viene fermato più volte mentre guida un veicolo in fermo amministrativo, le autorità possono applicare sanzioni accessorie più severe, come la revoca della patente e l’aumento della multa fino al doppio dell’importo previsto.

Cosa succede alle tasse di proprietà

Uno degli aspetti meno conosciuti del fermo amministrativo riguarda il pagamento del bollo auto. Anche se il veicolo è bloccato e non può circolare, il proprietario è comunque obbligato a versare questa tassa di proprietà. Il bollo auto non è legato all’utilizzo del veicolo, ma all’intestazione.

Molti automobilisti credono che un veicolo sottoposto a fermo amministrativo sia esente dal pagamento del bollo. La normativa è chiara: fino a quando l’auto è registrata al PRA, il bollo è dovuto ogni anno. L’unico modo per evitare questa spesa è radiare il veicolo dal registro con una demolizione ufficiale o una vendita all’estero.

Se il bollo non viene pagato, l’importo si accumula e può generare maggiori debiti, esponendosi ad altri provvedimenti da parte dell’Agenzia delle entrate.

Cosa succede alla copertura assicurativa

Se l’auto è parcheggiata su una strada pubblica o in un’area aperta al traffico, la Rc auto è obbligatoria, anche se il veicolo non viene utilizzato. Questo perché un’auto in sosta può comunque rappresentare un rischio per terzi, ad esempio in caso di incidente causato da un veicolo in movimento che la colpisce.

Alcune compagnie assicurative permettono di sospendere temporaneamente la polizza, evitando così di pagare premi inutili per un’auto che non può essere utilizzata.

Dove viene custodito il veicolo

Un veicolo sottoposto a fermo amministrativo non può essere lasciato in aree pubbliche o su strade aperte alla circolazione. Deve essere custodito in un’area privata, come un garage o un parcheggio chiuso, fino a quando il proprietario non avrà estinto il debito e richiesto la cancellazione del fermo.

Se l’auto viene trovata parcheggiata in una zona pubblica, le autorità possono rimuoverla forzatamente e applicare un’ulteriore sanzione pecuniaria.

Come rimuovere il provvedimento e tornare a circolare

Per annullare il fermo amministrativo, il proprietario deve pagare integralmente il debito che ha generato il provvedimento. Una volta effettuato il pagamento, presentare la documentazione attestante il saldo all’Agenzia delle Entrate e richiedere la cancellazione del fermo presso il PRA.

In alcuni casi, il debito può essere rateizzato. Se l’ente creditore accetta il pagamento a rate, il proprietario può ottenere una sospensione del fermo che gli permette di tornare a circolare con il veicolo già dopo il versamento della prima rata. Se le rate successive non vengono pagate, il fermo viene riattivato automaticamente e il veicolo torna a essere inutilizzabile.

Cosa succede se si vende un’auto con le ganasce fiscali

La vendita di un veicolo in fermo amministrativo è consentita, ma con limitazioni. Il nuovo proprietario non potrà utilizzarlo fino a quando il fermo non sarà stato cancellato. Di conseguenza è difficile trovare acquirenti, poiché chi acquista l’auto si assume l’onere di salvare il debito per poterla immatricolare nuovamente.

Alcuni automobilisti tentano di vendere l’auto senza dichiarare il fermo amministrativo, ma questa pratica è rischiosa e può portare a controversie legali con il nuovo acquirente. Prima di procedere alla vendita, è sempre consigliabile estinguere il debito e ottenere la cancellazione del fermo per evitare problemi futuri.

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