Poco prima di Natale, l’ente governativo cinese SAPP (State Administration of Press and Publications) aveva annunciato di aver tolto il blocco all’approvazione dei videogiochi. Le autorità, ora, hanno rivelato i primi 80 giochi accettati e che potranno essere pubblicati in Cina. Di questi, sei sono giochi PC, sei sono browser game, uno solo è un titolo PlayStation VR e 67 sono videogame mobile.
È interessante notare che nessuno di questi è di proprietà di Tencent, la grande azienda cinese che guida da tempo l’industria videoludica. Il valore della compagnia è calato di 160 miliardi di dollari nel corso del 2018, in seguito a varie restrizioni del governo cinese. Nel solo agosto, Tencent aveva perso ben 20 miliardi di dollari.
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La società aveva reagito con gioia all’annuncio della riapertura del mercato cinese, ma per ora non ha visto risultati. Deve sperare che tra i prossimi titoli appaiano nomi del calibro di Fortnite e PlayerUnknown’s Battlegrounds, due grandi opere (sopratutto per quanto riguarda i ricavi) delle quali Tencent è uno dei principali investitori.
Fortnite non sarà ancora disponibile in Cina, ma noi possiamo godercelo, magari con una versione speciale!