AGI – Nell’imminenza dell’incidente probatorio che si apre il prossimo 8 luglio, si allarga l’inchiesta della procura di Verbania sul disastro della Ferrovia Stresa Mottarone, costato la vita a 14 persone. Oltre ai tre indagati entrati fin dall’inizio nell’inchiesta, nella richiesta di incidente probatorio depositata dal pm, Olimpia Bossi, figurano ora iscritti tra gli indagati anche Anton Seeber, presidente del Consiglio di amministrazione della Leitner, la società altoatesina che si occupa della manutenzione dell’impianto, e Martin Leitner, consigliere delegato. Indagato anche Peter Rabansen, “dirigente/responsabile dell’assistenza clienti Leitner e delegato per l’ambiente e la sicurezza relativa agli impianti a fune”.
Tra i nomi nuovi, c’è anche quello di Rino Fanetti, dipendente Leitner che ha eseguito la testa fusa della fune traente superiore della cabina 3, quella precipitata al suolo il 23 maggio.
Gli altri nuovi indagati sono Fabrizio Pezzolo, rappresentante legale della torinese Rvs Srl, che si occupava della “manutenzione delle centraline idrauliche”, e il suo dipendente Davide Marchetto, “responsabile tecnico degli impianti a fune”.
Tra i nomi anche quelli di Alessandro Rossi della società torinese Sateco srl, “che ha effettuato in prima persona le prove magneto-induttive a novembre 2019”, e Davide Moschitti, che per conto della stessa azienda ha operato il controllo nel novembre 2020. Indagato poi Federico Samonini, legale rappresentante della società Scf Monterosa srl, “che ha fatto interventi di manutenzione e controllo visivo delle teste fuse” e le ha sostituite a scadenza, ad eccezione della testa fusa della cabina numero 3 precipitata, la cui sostituzione era prevista per novembre 2021.
La procura di Verbania, intanto, condivide la richiesta, avanzata dal legale di Enrico Perocchio, avvocato Andrea Da Prato, di includere negli accertamenti previsti all’interno dell’incidente probatorio che comincerà il prossimo 8 luglio anche la cosiddetta ‘scatola nera‘.
Il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, scrive nella richiesta di incidente probatorio che vanno esperiti gli accertamento su due computer e su “ogni altro dispositivo/supporto riconducibile al sistema di registrazione dei dati/degli eventi dell’impianto a fune”. Per la procura, la perizia deve avere ad oggetto “non solo la copia forense” ma “anche l’estrapolazione e l’analisi dei dati” essendo “indispensabili ai fini del già ammesso incidente probatorio e cioè della perizia sulle cause della precipitazione della cabina numero 3”.