AGI – In Italia i celiaci diagnosticati sono circa 225.000, di cui circa 52 mila nella fascia di età 6 mesi- 17 anni, tuttavia si stima che in realtà siano il triplo perché molti pazienti non sono diagnosticati. Si calcola infatti che i celiaci siano l’1% della popolazione generale, quindi più di 600.000. La diagnosi di celiachia nei bambini, anche se asintomatici o con pochi sintomi, adesso sarà più semplice.
È questa la principale novità contenuta nelle linee guida europee prodotte di recente dalla Società europea di gastroenterologia pediatrica e illustrate al Congresso della Società Italiana di Pediatria che si è concluso ieri da Riccardo Troncone professore di pediatria alla Federico II di Napoli e Presidente della Società internazionale per lo studio della celiachia.
Secondo le nuove linee guida la diagnosi può essere posta senza necessità della biopsia intestinale, che indubbiamente è più impegnativa in età pediatrica. “Si tratta di un unicum che riguarda solo i bambini europei: le nostre linee guida, infatti, si discostano da quelle nord-americane”, spiega Troncone.
Le nuove linee guida consolidano e validano una pratica già in uso dal 2012, la novità più rilevante è rappresentata dal fatto che viene allargata la platea anche ai bambini asintomatici e che ne è stato semplificato l’iter. Infatti per accedere alla diagnosi senza biopsia non è più necessario fare il test per la tipizzazione HLA (test di suscettibilità che valuta la maggiore o minore predisposizione di un individuo a sviluppare la malattia in base alla presenza/assenza di fattori di rischio ndr).
Ma quali sono le condizioni per procedere alla diagnosi senza biopsia? “Devono essere soddisfatte due condizioni: un’analisi sierologica che evidenzi la presenza di valori molto elevati di anticorpi specifici per la celiachia, ovvero gli anticorpi antitransglutaminasi, e la conferma della positività, sempre nel sangue, degli anticorpi antiendomisio”, spiega il presidente Troncone. “Se un soggetto ha un livello molto elevato di questi anticorpi si può considerare la possibilità di una diagnosi senza biopsia. Questa decisione di procedere senza biopsia deve essere però ben spiegata ai genitori e presa in accordo con la famiglia, illustrando ai genitori che questa è una diagnosi delicata, implicando una dieta per tutta la vita del bambino”, aggiunge.
Troncone chiarisce poi che “quasi la metà dei bambini viene oggi diagnosticata senza biopsia intestinale e i timori che l’assenza di questo esame portasse a diagnosi non corrette si sono attenuati con l’esperienza di questi ultimi anni. Teniamo sempre in attenta considerazione che rivedere la diagnosi in un paziente che è a dieta senza glutine da anni non è facile dal momento che richiede la riesposizione al glutine. Il momento in cui si fa per la prima volta la diagnosi diventa quindi cruciale” Infine la possibilità di diagnosticare la celiachia senza biopsia, con un approccio analogo a quello previsto per il bambino, viene oggi valutata anche dai gastroenterologi dell’adulto.