AGI – Il tempio del tennis profanato da una rissa tra gli addetti alla sicurezza: è accaduto a Wimbledon venerdì scorso, quando la polizia è dovuta intervenire per separare tre dipendenti di una società di vigilanza privata che si stavano picchiando davanti agli spettatori esterrefatti. Alla base dello scontro, hanno riferito i media inglesi, c’era il rimprovero a uno degli addetti per essersi preso una pausa troppo lunga, di ben tre ore.
La Metropolitan Police ha fermato i tre addetti alla sicurezza tra i campi dell’All England Club con l’accusa di rissa e poi li ha rilasciati su cauzione dopo un interrogatorio in commissariato. A fine luglio i tre dovranno comparire davanti al giudice e, anche se nessuno di loro ha riportato ferite significative, ora rischiano il posto.
Un portavoce della Knights Group Security, il fornitore del servizio, ha definito l’incidente “imbarazzante”: “Picchiarsi davanti ai tifosi non è una bella cosa, hanno danneggiato la reputazione della compagnia e non riesco a credere che lo abbiano fatto”.
AGI – Il tempio del tennis profanato da una rissa tra gli addetti alla sicurezza: è accaduto a Wimbledon venerdì scorso, quando la polizia è dovuta intervenire per separare tre dipendenti di una società di vigilanza privata che si stavano picchiando davanti agli spettatori esterrefatti. Alla base dello scontro, hanno riferito i media inglesi, c’era il rimprovero a uno degli addetti per essersi preso una pausa troppo lunga, di ben tre ore.
La Metropolitan Police ha fermato i tre addetti alla sicurezza tra i campi dell’All England Club con l’accusa di rissa e poi li ha rilasciati su cauzione dopo un interrogatorio in commissariato. A fine luglio i tre dovranno comparire davanti al giudice e, anche se nessuno di loro ha riportato ferite significative, ora rischiano il posto.
Un portavoce della Knights Group Security, il fornitore del servizio, ha definito l’incidente “imbarazzante”: “Picchiarsi davanti ai tifosi non è una bella cosa, hanno danneggiato la reputazione della compagnia e non riesco a credere che lo abbiano fatto”.