AGI – Alla generale soddisfazione arrivata dall’Italia per l’accordo tra Jannik Sinner e la Wada che chiude il caso doping per l’azzurro, fanno da contraltare dall’estero numerose prese di posizione che tradiscono un certo malanimo verso il numero uno del mondo. Come era prevedibile è arrivato subito l’affondo di Nick Kyrgios su X: “Un giorno triste per il tennis”, ha sentenziato l’australiano che per mesi aveva attaccato Sinner definendo le sue due positività “disgustose”: “La Wada aveva parlato di 1-2 anni di squalifica, ovviamente il team di Sinner ha fatto tutto ciò che era in suo potere per prendersi tre mesi di squalifica senza perdere titoli o premi”. “Colpevole o no? Un giorno triste per il tennis. La giustizia nel tennis non esiste”, ha concluso.
Gli ha fatto eco il 31enne tennista britannico Liam Broady: “Non sapevo che si potesse raggiungere un accordo circa una squalifica per doping, interessante… Tornerà giusto in tempo per il Roland Garros, no?”, si è chiesto retoricamente sui social. Ancora più netto lo svizzero Stan Wawrinka: “Non credo più nello sport pulito”, ha scritto su X. Gli ha replicato l’ex tennista spagnolo Feliciano Lopez Diaz-Guerra: “Io ci credo Stan, è chiarissimo che non abbia fatto nulla per migliorare le sue prestazioni, è stato provato. Si è preso la piena responsabilità per errori di altri e di conseguenza i 3 mesi di sospensione. Uno stop più lungo avrebbe reso lo sport più pulito? Non penso”.
Un altro ex tennista, l’inglese Greg Rusedski, è più scettico e si pone diverse domande: “È corretta la squalifica di 3 mesi?”, si è chiesto, “sono state seguite le giuste procedure? Stabilisce un precedente?”. Per Tim Henman, altro ex tennista d’Oltremanica, una squalifica cosi’ breve “lascia un retrogusto amaro per lo sport”. Scatenato il russo Eugeny Kafelnikov, 50enne ex campione che ha attaccato la Wada (“è sporca”) e ha detto che se fosse ancora in attività per protesta si rifiuterebbe di scendere in campo contro Sinner.
L’Associazione dei tennisti professionisti (Ptpa, pur senza entrare nel merito dell’accordo, ha criticato duramente “la discrezionalità” che si riserva la Wada che a suo dire serve a coprire “accordi su misura, trattamenti ingiusti e decisioni incoerenti”. Di qui l’auspicio di una riforma che crei “un sistema equo e trasparente per il futuro”.
La maggior parte dei media stranieri si sono limitati a riportare la notizia ma qualcuno lo ha fatto con toni polemici. Per l’inglese Telegraph il team legale di Sinner “ha suonato la Wada come uno Stradivari”. Anche l’Equipe, giornale sportivo francese, ha avanzato dubbi su un accordo che, come ha titolato, “solleva interrogativi”.
AGI – Alla generale soddisfazione arrivata dall’Italia per l’accordo tra Jannik Sinner e la Wada che chiude il caso doping per l’azzurro, fanno da contraltare dall’estero numerose prese di posizione che tradiscono un certo malanimo verso il numero uno del mondo. Come era prevedibile è arrivato subito l’affondo di Nick Kyrgios su X: “Un giorno triste per il tennis”, ha sentenziato l’australiano che per mesi aveva attaccato Sinner definendo le sue due positività “disgustose”: “La Wada aveva parlato di 1-2 anni di squalifica, ovviamente il team di Sinner ha fatto tutto ciò che era in suo potere per prendersi tre mesi di squalifica senza perdere titoli o premi”. “Colpevole o no? Un giorno triste per il tennis. La giustizia nel tennis non esiste”, ha concluso.
Gli ha fatto eco il 31enne tennista britannico Liam Broady: “Non sapevo che si potesse raggiungere un accordo circa una squalifica per doping, interessante… Tornerà giusto in tempo per il Roland Garros, no?”, si è chiesto retoricamente sui social. Ancora più netto lo svizzero Stan Wawrinka: “Non credo più nello sport pulito”, ha scritto su X. Gli ha replicato l’ex tennista spagnolo Feliciano Lopez Diaz-Guerra: “Io ci credo Stan, è chiarissimo che non abbia fatto nulla per migliorare le sue prestazioni, è stato provato. Si è preso la piena responsabilità per errori di altri e di conseguenza i 3 mesi di sospensione. Uno stop più lungo avrebbe reso lo sport più pulito? Non penso”.
Un altro ex tennista, l’inglese Greg Rusedski, è più scettico e si pone diverse domande: “È corretta la squalifica di 3 mesi?”, si è chiesto, “sono state seguite le giuste procedure? Stabilisce un precedente?”. Per Tim Henman, altro ex tennista d’Oltremanica, una squalifica cosi’ breve “lascia un retrogusto amaro per lo sport”. Scatenato il russo Eugeny Kafelnikov, 50enne ex campione che ha attaccato la Wada (“è sporca”) e ha detto che se fosse ancora in attività per protesta si rifiuterebbe di scendere in campo contro Sinner.
L’Associazione dei tennisti professionisti (Ptpa, pur senza entrare nel merito dell’accordo, ha criticato duramente “la discrezionalità” che si riserva la Wada che a suo dire serve a coprire “accordi su misura, trattamenti ingiusti e decisioni incoerenti”. Di qui l’auspicio di una riforma che crei “un sistema equo e trasparente per il futuro”.
La maggior parte dei media stranieri si sono limitati a riportare la notizia ma qualcuno lo ha fatto con toni polemici. Per l’inglese Telegraph il team legale di Sinner “ha suonato la Wada come uno Stradivari”. Anche l’Equipe, giornale sportivo francese, ha avanzato dubbi su un accordo che, come ha titolato, “solleva interrogativi”.