Il post dei frati di Assisi
Come i frati di Assisi, che sulla chiusura del centro, hanno inviato un tweet indirizzato a @matteosalvini, @luigidimaio e @GiuseppeConte, con una citazione dal Vangelo di Luca: Padre, perdona loro, perch non sanno quello che fanno. Siamo dispiaciuti e preoccupati.
Chiediamo che non vengano trattati come bestiame. Cos il parroco di Santa Lucia padre Jos Manuel Torres, messicano, dei Servi di Ges. Il centro era stato visitato dal Papa nel 2016. I bambini dovranno lasciare le scuole dove erano inseriti, i giovani che avevano avviato percorsi di integrazione che funzionavano rischiano di finire in strada, 120 lavoratori del Cara (medici, psicologi, mediatori culturali e insegnanti) sono a rischio licenziamento. Con la marcia pacifica vogliamo esprimere solidariet a questi poveri ragazzi. Non sappiamo dove andranno a finire almeno 200 persone. Hanno voluto sgomberare il centro velocemente in modo un po’ misterioso: basti pensare che l’autista del pullman nemmeno sapeva dove doveva andare, forse in Basilicata, racconta il parroco. Il Comune stava dando un segnale forte di accoglienza e integrazione che contrasta con l’idea generale di cacciare i migranti – afferma il religioso -. Ci preoccupano molto gli effetti del decreto sicurezza su coloro che non hanno ottenuto lo status di rifugiati e hanno i permessi umanitari in scadenza. Dove andranno?. Uno di loro, Anthony, nigeriano, faceva il sagrestano in parrocchia. Era bravissimo. un dono che ci stato tolto. La parrocchia seguiva due donne, una del Kenya e l’altra nigeriana, che si stavano preparando al battesimo. Ora dovranno andare via, dice il parroco, ricordando anche i tanti bambini del Cara coinvolti nei centri estivi all’oratorio di san Gabriele, anche musulmani. Per noi stata una grande occasione di scambio tra culture – osserva – ma c’ anche gente un po’ chiusa che non vedeva di buon occhio questa situazione.