• 29 Novembre 2024 9:23

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Caso Sinner: parla l’esperto: “Il Clostebol agisce solo con dosaggi altissimi”

Ago 21, 2024

AGI – “Uno steroide anabolizzante, che facilita il recupero e rinforza la massa, aumentando la sintesi proteica e stimolando le cellule a ricrescere, non solo quelle dei muscoli”. Domenico Pellegrini farmacologo dell’università di Firenze, intervistato da ‘La Repubblica’ spiega cos’è il Clostebol, la sostanza rilevata in quantità infinitesimali nelle urine di Jannik Sinner durante due controlli antidoping nel marzo scorso, dai quali è derivata una positività al doping. Il numero uno del mondo è stato scagionato il 15 agosto, con una sentenza appellabile però entro 21 giorni dalla Wada o da Nado Italia.

“Gli steroidi funzionano solo se le dosi sono supramassimali, cioè da 10 a 100 volte superiori alle dosi normali. In questi casi le quantità trovate nell’organismo di chi li assume sono enormi”, chiarisce Pellegrini. Sul caso Sinner ‘La Repubblica’ ha sentito anche Simona Pichini che dirige il Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto superiore di sanità. “Ci vorrebbero dosaggi altissimi per aumentare il tono muscolare e ridurre i tempi di recupero tra una gara e l’altra”, conferma, chiarendo che il Clostebol era una sostanza dopante utilizzata molto tempo fa, negli anni Settanta all’epoca della Ddr.

“Oggi gli steroidi, ormoni prodotti dai testicoli, vengono somministrati a chi, per motivi di salute non li ha o se comunque ci sono problemi funzionali”. Gli esperti si soffermano anche sul passaggio della pomata dal fisioterapista (Giacomo Naldi, che l’ha utilizzata per curarsi una ferita a un dito) al paziente Jannik Sinner: “Se come dicono, c’era una ferita aperta il passaggio è più facile, comunque può avvenire anche senza tagli. Succede anche con altre preparazione, come i colliri”. Ma perché visto le quantità bassissime rilevate su Sinner e accertato che si trattava di una pomata, è scattata comunque l’inchiesta antidoping? “La legge antidoping non permette ignoranza. Se prendi qualcosa la responsabilità è sempre tua e una volta rilevata la sostanza devi spiegare perché l’hai assunta” – spiega Pichini – per questo agli atleti si sconsiglia di comprare integratori sconosciuti e di fare attenzione nell’utilizzo di farmaci”.

AGI – “Uno steroide anabolizzante, che facilita il recupero e rinforza la massa, aumentando la sintesi proteica e stimolando le cellule a ricrescere, non solo quelle dei muscoli”. Domenico Pellegrini farmacologo dell’università di Firenze, intervistato da ‘La Repubblica’ spiega cos’è il Clostebol, la sostanza rilevata in quantità infinitesimali nelle urine di Jannik Sinner durante due controlli antidoping nel marzo scorso, dai quali è derivata una positività al doping. Il numero uno del mondo è stato scagionato il 15 agosto, con una sentenza appellabile però entro 21 giorni dalla Wada o da Nado Italia.
“Gli steroidi funzionano solo se le dosi sono supramassimali, cioè da 10 a 100 volte superiori alle dosi normali. In questi casi le quantità trovate nell’organismo di chi li assume sono enormi”, chiarisce Pellegrini. Sul caso Sinner ‘La Repubblica’ ha sentito anche Simona Pichini che dirige il Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto superiore di sanità. “Ci vorrebbero dosaggi altissimi per aumentare il tono muscolare e ridurre i tempi di recupero tra una gara e l’altra”, conferma, chiarendo che il Clostebol era una sostanza dopante utilizzata molto tempo fa, negli anni Settanta all’epoca della Ddr.
“Oggi gli steroidi, ormoni prodotti dai testicoli, vengono somministrati a chi, per motivi di salute non li ha o se comunque ci sono problemi funzionali”. Gli esperti si soffermano anche sul passaggio della pomata dal fisioterapista (Giacomo Naldi, che l’ha utilizzata per curarsi una ferita a un dito) al paziente Jannik Sinner: “Se come dicono, c’era una ferita aperta il passaggio è più facile, comunque può avvenire anche senza tagli. Succede anche con altre preparazione, come i colliri”. Ma perché visto le quantità bassissime rilevate su Sinner e accertato che si trattava di una pomata, è scattata comunque l’inchiesta antidoping? “La legge antidoping non permette ignoranza. Se prendi qualcosa la responsabilità è sempre tua e una volta rilevata la sostanza devi spiegare perché l’hai assunta” – spiega Pichini – per questo agli atleti si sconsiglia di comprare integratori sconosciuti e di fare attenzione nell’utilizzo di farmaci”.

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