AGI – “Siamo vittime di una società sbagliata () Credo che una goccia comunque scavi la roccia e perchè io non ho cambiato perchè sono nel centro del potere invece di fare la rivoluzione che mi sarebbe molto più piaciuto”. È quanto ha detto una delle psicologhe in servizio a San Vittore, indagata per falso ideologico e favoreggiamento nel caso di Alessia Pifferi, in un colloquio con un’altra detenuta.
Una conversazione intercettata che il pm Francesco De Tommasi ha valorizzato per sostenere il movente “antisociale” della professionista: “Può essere definita un’eversiva, che nella vita avrebbe preferito essere artefice di una vera e propria ‘rivoluzione’ e che invece ha poi optato, sfruttando la propria posizione di potere, per una ‘rivolta’, contro lo Stato e la società, lenta e ‘discreta’, condotta ‘scavando la roccia goccia dopo goccia'”.
Le valutazioni del pm sono contenute in una memoria allegata al decreto di perquisizione eseguito ieri nei confronti della professionista e una collega accusate di aver preparato Pifferi, imputata per l’omicidio pluriaggravato della figlia Diana, “esclusivamente” per fornire un “pezza d’appoggio, sino a quel momento mancante per assenza di qualsivoglia trascorso psichiatrico dell’imputata, al fine di poter fondare con successo una richiesta di perizia psichiatrica sull’imputabilità”