Le critiche sui social
Il disservizio sta avendo il consueto riverbero sui social. Su Twitter, l’hashtag #CashbackDiStato è il trending topic più usato in Italia. E la maggior parte dei tweet non è per niente clemente col servizio e con l’app Io, sviluppata da PagoPA Spa. “Come al solito tutte le iniziative statali non supportano l’intenso flusso di persone” scrive qualcuno, oppure: «Provo da giorni ad inserire le carte di credito, ne sono riuscito ad inserire solo una.. ma è possibile che in Italia non ci sia una volta – dico una – che funzioni qualcosa subito?».
Altri raccontano di aver trovato una soluzione: «Ho risolto i problemi con la app Io per il #CashbackDiStato usando un metodo scientifico: ho schiacciato Riprova in modo compulsivo fino ad ottenere il risultato», altri ancora dicono che l’illusione di essere riusciti a registrarsi è durata poco: «Il #CashbackDiStato è in Crash. Ero già registrato, ha perso tutti i dati». La situazione, insomma, è abbastanza chiara. Ma c’è anche chi evidenzia come la rincorsa al cashback sia in netto contrasto con quanto successo con Immuni: “Chissà perché sul cashback e l’app “Io” per avere indietro il 10% dei soldi degli acquisti non vedo tutte le paure per la privacy di cui si leggeva a proposito dell’app Immuni”.
Le alternative
È bene ricordare, tuttavia, che esistono delle alternative. Se l’app “Io” continua a far le bizze, alcune piattaforme private abilitate al cashback di Stato come Satispay, Nexi Pay, Hype e Yap sembrano funzionare. In tutti e tre i casi non è necessario l’accesso tramite Spid, e basta semplicemente attivare il cashback all’interno delle piattaforme. Lo abbiamo fatto con Satispay: basta fare un semplice tap sull’icona “Cashback”.
I dettagli del bonus
Lo abbiamo scritto più volte in questi giorni, ma è utile ricordarlo. Da oggi, 8 dicembre, fino al 31, con dieci pagamenti con carte di credito, carte di debito, bancomat o App si ottiene il 10% di rimborso, fino a un massimo di 150 euro complessivi. Il cashback del 10% si fermerà però a 15 euro per ogni acquisto e a 150 euro in totale nel periodo interessato. In pratica se si spendono 250 euro si avranno indietro sempre solo 15 euro. E una volta arrivati al montante di 150 euro i rimborsi non crescono più.
La misura si chiama “Extra Cashback di Natale”, ovvero la prima misura di “Italia Cashless”, il piano messo a punto dall’esecutivo per incentivare l’uso di carte di credito, debito e app di pagamento al fine di ridurre l’uso dei contanti nelle operazioni di acquisto. Il tutto ha la finalità di colpire i pagamenti non tracciabili, in contanti, a rischio sommerso. I rimborsi arriveranno a febbraio. Dal nuovo anno, invece, partirà il piano vero e proprio.