• 29 Settembre 2024 1:23

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Case popolari a Milano: solo un palazzo su 10 è in buone condizioni, il 30% dei regolari non paga

Mar 18, 2017

Adesso c’è un numero preciso: 1.171 case verranno rese abitabili entro il 2017. È una promessa misurabile, quella che il Comune e Mm fanno sul versante delle case popolari di Palazzo Marino. Su cui il sindaco mette la faccia e su cui chiede il massimo dell’impegno. Anche perché il numero di alloggi vuoti in gestione a Mm è molto alto ed è salito negli ultimi anni: si parla di 3.259 appartamenti sfitti, cresciuti rispetto ai 2.918 del 2015. Per il sindaco Beppe Sala “è il fronte su cui c’è più da lavorare e su cui concentreremo il massimo dei nostri sforzi. Mantenere la promessa di zero case sfitte è il nostro obbiettivo”.

Non si tratta di una sfida da poco, soprattutto se si va a vedere quante case sono riusciti a riassegnare negli ultimi due anni: se nel 2015 a fronte di 2.918 case vuote ne venivano rimesse in circolo 561, nel 2016 quelle riassegnate sono state appena 188. L’obbiettivo a lungo termine della giunta, quello per il 2020, è di arrivare ad avere “solo” 932 alloggi vuoti, con un ritmo medio di circa mille assegnazioni all’anno. “Ci stiamo dando degli obiettivi per raddoppiare la cifra che normalmente si investe”, dice Sala. Sul piatto sono stati messi 70 milioni di euro per il 2017 e i lavori sono già cominciati: l’assessore alla casa Gabriele Rabaiotti parla di circa 400 alloggi che cominceranno ad essere assegnati da aprile. Che soldi (e cantieri) servano lo dice un censimento fatto da Mm: solo l’11% delle case di proprietà del Comune è in uno stato “soddisfacente”, a tutte le altre serve manutenzione.

Condividi

Tra i risultati già ottenuti, invece, c’è quello della riduzione delle case occupate. Il numero degli abusivi che a fine 2014 ha avuto un picco molto alto sfiorando quota 1.420 alloggi occupati, adesso è sceso sotto i livelli del 2011 a quota 980. “La cosa positiva ad oggi è che di occupazioni non ce ne sono, o sono minime”, riassume il sindaco. Dura invece la battaglia contro i morosi, visto che mediamente una famiglia su tre non paga il canone di affitto. “Noi facciamo bollette per circa 100 milioni di euro all’anno di affitti – fa i conti l’assessore alla Casa, Gabriele Rabaiotti – e riscuotiamo 55 milioni di euro, quindi abbiamo una morosità di circa 45 milioni di euro. E poi la morosità è legata non a chi paga i canoni di affitto più bassi ma a chi ha un canone alto ed è in fascia di decadenza”. Tuttavia a margine della conferenza stampa, Rabaiotti spiega che le rate per il recupero della morosità verranno alzate a 120, contro le 24 attuali: significa che si potranno pagare in dieci anni anziché in due.

C’è infine il capitolo Aler. Se sul tavolo non ci sono progetti aperti per una newco che si occupi della gestione di tutto il patrimonio Erp a Milano, per il sindaco è un tema che si dovrà affrontare: “Non c’è ancora un piano ma concordo che è il momento di sedersi attorno a un tavolo – dice Sala – . Non è necessario fare una nuova società anche perché Aler ha un debito pesante ma nuove sinergie vanno sicuramente trovate. Il nuovo presidente di Aler ormai si è assestato nel suo incarico quindi credo sia necessario incontrarsi”.

Nasce la polemica su un altro dato fornito dal Comune, ovvero quello sugli stranieri assegnatari di case popolari. Per Palazzo Marino l’83 per cento degli inquilini è italiano, una media addirittura superiore a quella della popolazione complessiva (a Milano i residenti italiani sono l’81 per cento). Numeri che però sono contestati dall’opposizione: “Il sindaco

dimentica di dirci la percentuale di stranieri tra chi occupa le case popolari, sicuramente altissima – dice Silvia Sardone, consigliera Comunale di Forza Italia -. Dimentica soprattutto di segnalare che i numeri sulle assegnazioni evidenziano una realtà ben diversa: negli ultimi due anni, come ha confermato l’assessore Rabaiotti in una recente risposta a una mia interrogazione, le assegnazioni di appartamenti popolari a stranieri si è sempre attestata intorno al 50 per cento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close