È ormai questione di ore, domani o al massimo dopo, pare sarà reso pubblico e definitivo nero su bianco, l’accordo globale di PSA con FCA. Fa un po’ strano che a farlo filtrare, ufficiosamente ma dettagliato, l’accordo, siano i lati francesi del nuovo colosso con base europea e ambizioni mondiali. Però a livello formale la nuova società “sarà pari” con 50% Fca e 50% Psa. Sede “da carta intestata” in Olanda, cuori francese, italiano e americano, ma soprattutto, per chi già ma messo gli occhi e gli ordini sui mercati finanziari, quotata a Milano, Parigi e Wall-Street riprendendo i titoli già espressione dei due gruppi.
Qualcuno parla di mercoledì, ma i ben informati dicono domani e allora poco cambia. Abbiamo il quarto costruttore al mondo con due nomi in evidenza, Carlos Tavares (AD) e John Elkann (Pres.) ma un infinito sistema ancora da rendere complementare nella sostanza per far funzionare a dovere industria ed economie sottostanti.
Staremo a vedere, in primis quale direzione prenderanno da qui a fine anno i titoli che, pur aleatori rispetto al ferro e le batterie delle auto, al momento dei primi annunci premiavano FCA e non PSA.