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Carola Rackete: «Dovevo entrare in porto. Temevo che alcuni migranti potessero suicidarsi» – Corriere della Sera

Giu 30, 2019

Dalla nostra inviata

LAMPEDUSA — Non stato un atto di violenza. Solo di disobbedienza. Ma ho sbagliato la manovra. Carola Rackete, la comandante della nave Sea Watch 3 che ha portato a termine la sua operazione di sbarco dei 53 migranti iniziata con un soccorso nelle acque Sar libiche, pronta ad affrontare le conseguenze giuridiche del suo gesto che le valso l’arresto in flagranza di reato per violazione delle norme sul blocco navale. Domani o marted dovr essere sottoposto al giudizio di convalida. Ma non era pronta alle accuse che le sono piovute addosso dopo aver investito con la Sea Watch 3 la motovedetta della Guardia di Finanza che, a protezione della banchina, le intimava l’alt contro lo sbarco non autorizzato. In un incontro, ieri, con i suoi avvocati dello studio di Alessandro Gamberini, ha parlato tre ore, chiarendo tutte le sue motivazioni del suo gesto. La capitana trentunenne ai domiciliari e non pu rilasciare dichiarazioni, ma attraverso i suoi avvocati chiarisce i dubbi sollevati da pi parti sul suo comportamento. E la sua analisi difensiva parte, nella ricostruzione dei legali, proprio da quell’attracco che stava per mettere a repentaglio la vita dei cinque finanzieri giunti a intimarle l’alt.

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