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Carmel, il browser in realtà virtuale di Facebook – GQ.com

Ott 7, 2016

Facebook entra nel vivo della realtà virtuale. Dopo tante chiacchiere, alla Oculus Connect di ieri Mark Zuckerberg e compagnia hanno annunciato una serie di novità che dovrebbero avvicinare il grande pubblico (scusate la formula televisiva) alla virtual reality.

Un paio di giorni prima Google aveva annunciato il suo nuovo visore da utilizzare insieme agli smartphone Pixel, pure quello nuovo di zecca, ma soprattutto la piattaforma Daydream. Mentre il PlayStation VR uscirà il 13 ottobre. Si moltiplicano in questi giorni prove, recensioni, test e il visore di Sony sembra in effetti quello che sta riscuotendo maggiori consensi.

Delle diverse chicche annunciate alla conferenza degli sviluppatori di Oculus – fra queste un visore wireless più economico ancora allo stadio prototipale, un controller touch, meno requisiti dei pc per poter usare un occhialone e un paio di auricolari pensati per il mondo impalpabile della realtà artificiale – senza dubbio quella più interessante è Carmel. Perché mai come in questo periodo sono le piattaforme a fare la differenza e non l’hardware con cui esplorarle, tutti sostanzialmente scomodi, pesanti da indossare e complicati per i miopi come chi vi scrive.

Cos’è Carmel? È il modo di portare la realtà virtuale fuori dalle applicazioni. Si tratta di un web browser, cioè di un programma per muoversi su internet la cui preview sarà presto disponibile. Ovviamente girerà solo su un dispositivo Oculus, ma il dado è tratto. Significa che potremo navigare sul web attraverso il visore, oltre le app preimpostate, i videogame o gli store digitali in cui ci ritroviamo quando indossiamo uno di quegli accrocchi.

Non è un caso che in parallelo, ma è faccenda per appassionati, nel corso della conferenza sia stato annunciato anche ReactVR, un framework javascript su cui Menlo Park lavora in realtà già dal 2013 utile in buona sostanza a costruire l’altro lato dell’esperienza, cioè siti in realtà virtuale o comunque esperienze di realtà virtuale da apprezzare proprio tramite Carmel.

Insomma, è come se Zuckerberg, Nate Mitchell e compagnia avessero gettato il seme di un WebVR nel web tradizionale. Chrome dovrebbe aggiungere il supporto a questo genere di esperienze in realtà virtuale, così come Chrome su mobile che già permette alcune performance simili. L’obiettivo dei due colossi è dunque espandere l’audience, tirare fuori la realtà virtuale dal gaming o spalmare il gaming stesso su un’esperienza di navigazione diversa ma in fondo simile a quella normale.

Un’affascinante demo mostrata sul palco, battezzata Photo Spheres, ha per esempio sfruttato la fotografia a 360 gradi per catapultare gli utenti in un ristorante o in una località estera. Dentro questo spazio virtuale, tutto interno al web browser Carmel, le persone hanno potuto consultare il menu o fare una prenotazione.

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