AGI – “Credo che Niemann abbia barato di più – e più recentemente – di quanto ha ammesso pubblicamente. I suoi progressi alla scacchiera sono stati strani e insoliti e, durante la nostra partita alla Sinquefield Cup, ho avuto l’impressione che non fosse abbastanza teso o che non si concentrasse pienamente sul gioco nelle posizioni critiche, mentre mi batteva con i pezzi neri in un modo che credo sia riuscito a pochi giocatori. Tutto questo ha contribuito a far si’ che mi facessi un’idea di quello che è successo”.
Alla fine il campione del mondo di scacchi, Magnus Carlsen, ha mantenuto le promesse e ha pubblicato un documento in cui ha raccontato la sua versione dei fatti in seguito al ritiro dalla Sinquefield Cup e alle accuse, velate e mai esplicite, di “cheating” (imbroglio) nei confronti di Hans Niemann, 19enne scacchista americano.
In una nota affidata al suo profilo Twitter, Carlsen ha ripercorso i fatti: “Alla Sinquefield Cup 2022, ho preso una decisione professionale senza precedenti di ritirarmi dal torneo in corso dopo la partita del terzo turno contro Hans Niemann. Una settimana dopo, durante il Champions Chess Tour, ho abbandonato la partita contro di lui dopo aver giocato una sola mossa”.
Poi si è quasi scusato per queste improvvise e nette prese di posizione: “So che le mie azioni hanno generato tanta frustrazione nella comunità scacchistica. Io sono frustrato. Voglio giocare a scacchi. Voglio continuare a giocare ai massimi livelli nei migliori eventi”.
My statement regarding the last few weeks. pic.twitter.com/KY34DbcjLo
— Magnus Carlsen (@MagnusCarlsen)
September 26, 2022
Quel che più conta, per il campione norvegese, è però combattere il fenomeno del cheating, in ogni sua forma. Anche con gesti destinati a clamore mediatico. “Credo che barare negli scacchi sia un grosso problema e una minaccia esistenziale per il gioco. Credo anche che gli organizzatori di tornei di scacchi e tutti coloro che hanno a cuore la santita’ e purezza del gioco, che cosi’ tanto amiamo, dovrebbero prendere seriamente in considerazione l’aumento delle misure di sicurezza e dei metodi di rilevamento degli imbrogli di chi partecipa a tornei dal vivo”.
“Quando Niemann è stato invitato all’ultimo minuto alla Sinquefield Cup 2022 – racconta – ho preso in considerazione l’idea di ritirarmi prima dell’evento. Alla fine ho scelto di giocare“. Carlsen si espone e lo fa senza nascondere nulla invitanto chi ama gli scacchi ad agire in maniera coesa: “Dobbiamo fare qualcosa contro gli imbrogli e, da parte mia, non voglio giocare contro persone che hanno imbrogliato ripetutamente in passato, perchè non so cosa saranno in grado di fare in futuro”.
Allo stesso tempo prende tempo e non fornisce ulteriori prove a sostegno delle sue parole accusatorie. Anche se, come sembra, vorrebbe. “Mi piacerebbe aggiungere altro. Purtroppo, al momento ho dei limiti in ciò che posso rilevare senza avere il permesso esplicito da parte di Niemann di parlare apertamente. Finora ho potuto esprimermi solo attraverso le mie azioni, e queste azioni hanno affermato chiaramente che non sono disposto a giocare a scacchi con Niemann. Spero che la verita’ su questa vicenda venga fuori, qualunque essa sia”.
Ora la mossa passa al giovane americano che, oltre a doversi difendere ancora e spiegare i suoi comportamenti, dovra’ decidere se concedere al campione del mondo la libertà di parlare ancora più apertamente di una vicenda che deve ancora scrivere il suo capitolo finale
AGI – “Credo che Niemann abbia barato di più – e più recentemente – di quanto ha ammesso pubblicamente. I suoi progressi alla scacchiera sono stati strani e insoliti e, durante la nostra partita alla Sinquefield Cup, ho avuto l’impressione che non fosse abbastanza teso o che non si concentrasse pienamente sul gioco nelle posizioni critiche, mentre mi batteva con i pezzi neri in un modo che credo sia riuscito a pochi giocatori. Tutto questo ha contribuito a far si’ che mi facessi un’idea di quello che è successo”.
Alla fine il campione del mondo di scacchi, Magnus Carlsen, ha mantenuto le promesse e ha pubblicato un documento in cui ha raccontato la sua versione dei fatti in seguito al ritiro dalla Sinquefield Cup e alle accuse, velate e mai esplicite, di “cheating” (imbroglio) nei confronti di Hans Niemann, 19enne scacchista americano.
In una nota affidata al suo profilo Twitter, Carlsen ha ripercorso i fatti: “Alla Sinquefield Cup 2022, ho preso una decisione professionale senza precedenti di ritirarmi dal torneo in corso dopo la partita del terzo turno contro Hans Niemann. Una settimana dopo, durante il Champions Chess Tour, ho abbandonato la partita contro di lui dopo aver giocato una sola mossa”.
Poi si è quasi scusato per queste improvvise e nette prese di posizione: “So che le mie azioni hanno generato tanta frustrazione nella comunità scacchistica. Io sono frustrato. Voglio giocare a scacchi. Voglio continuare a giocare ai massimi livelli nei migliori eventi”.
My statement regarding the last few weeks. pic.twitter.com/KY34DbcjLo — Magnus Carlsen (@MagnusCarlsen)
September 26, 2022
Quel che più conta, per il campione norvegese, è però combattere il fenomeno del cheating, in ogni sua forma. Anche con gesti destinati a clamore mediatico. “Credo che barare negli scacchi sia un grosso problema e una minaccia esistenziale per il gioco. Credo anche che gli organizzatori di tornei di scacchi e tutti coloro che hanno a cuore la santita’ e purezza del gioco, che cosi’ tanto amiamo, dovrebbero prendere seriamente in considerazione l’aumento delle misure di sicurezza e dei metodi di rilevamento degli imbrogli di chi partecipa a tornei dal vivo”.
“Quando Niemann è stato invitato all’ultimo minuto alla Sinquefield Cup 2022 – racconta – ho preso in considerazione l’idea di ritirarmi prima dell’evento. Alla fine ho scelto di giocare”. Carlsen si espone e lo fa senza nascondere nulla invitanto chi ama gli scacchi ad agire in maniera coesa: “Dobbiamo fare qualcosa contro gli imbrogli e, da parte mia, non voglio giocare contro persone che hanno imbrogliato ripetutamente in passato, perchè non so cosa saranno in grado di fare in futuro”.
Allo stesso tempo prende tempo e non fornisce ulteriori prove a sostegno delle sue parole accusatorie. Anche se, come sembra, vorrebbe. “Mi piacerebbe aggiungere altro. Purtroppo, al momento ho dei limiti in ciò che posso rilevare senza avere il permesso esplicito da parte di Niemann di parlare apertamente. Finora ho potuto esprimermi solo attraverso le mie azioni, e queste azioni hanno affermato chiaramente che non sono disposto a giocare a scacchi con Niemann. Spero che la verita’ su questa vicenda venga fuori, qualunque essa sia”.
Ora la mossa passa al giovane americano che, oltre a doversi difendere ancora e spiegare i suoi comportamenti, dovra’ decidere se concedere al campione del mondo la libertà di parlare ancora più apertamente di una vicenda che deve ancora scrivere il suo capitolo finale