• 20 Dicembre 2024 18:00

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Carenza di autisti in Italia, con il nuovo Codice della Strada cambia tutto

Dic 20, 2024

La carenza di autisti nel trasporto pubblico italiano ha raggiunto livelli critici, con circa 10.000 posti vacanti. Tra stipendi bassi e turni poco attrattivi, le aziende del settore cercano soluzioni innovative, come il reclutamento di operatori stranieri. Persegue una strada differente il Governo, attraverso il nuovo Codice della Strada: abbassare l’età minima per il conseguimento delle patenti D e D1 a 18 anni. Una mossa capace, almeno sulla carta, di cambiare il panorama nella mobilità locale accompagnata, però, anche da dubbi sulla sicurezza, dato il grado di esperienza limitato di alcuni candidati.

In risposta all’emergenza

Il rivisto testo legislativo prevede un abbassamento dell’età minima sia per mettersi al volante degli autobus che dei filobus, rispettivamente a 21 e 18 anni. Così facendo, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti prova ad ampliare la platea di candidati idonei e risolvere l’emergenza. I neomaggiorenni, però, hanno modo di guidare solo lungo percorsi di linea entro i 50 km. Ciò purché abbiano frequentato un corso obbligatorio di 280 ore e superato l’esame per la Carta di Qualificazione del Conducente.

Con la riforma, i 18enni possono ottenere anche le patenti D (riservata ai veicoli con oltre 9 posti) e D1 (minibus fino a 16 passeggeri), a patto di rispettare i requisiti. La soglia anagrafica rimane maggiore (20 anni), nel caso dei servizi di linea superiori ai 50 km. La differenziazione mira a garantire una formazione adeguata e una responsabilizzazione graduale dei giovani autisti.

I provvedimenti delle compagnie

Siamo in presenza di una svolta? Pronunciarsi fin da ora appare prematuro. Poco ma certo, l’esecutivo riconosce con il nuovo Codice della Strada le difficoltà incontrate dal comparto, e forse il provvedimento aiuterà a risalire la china. Appare, però, complicato immaginare che questo sia sufficiente, senza rivedere le fondamenta. Mentre il mondo è in costante evoluzione, occorre un approccio integrato, dove ciascuna delle parti chiamate in causa si adoperi con azioni concrete.

Tra le compagnie in prima linea sul tema, hanno fatto notizia le politiche attuate da ATM Milano, che a 150 candidati permette di ottenere, a titolo gratuito, la patente D e la Carta di Qualificazione del Conducente (CQC). Inoltre, riconosce dei contributi per l’alloggio dei neoassunti e valuta l’assunzione di dipendenti stranieri.

Anche Flixbus ha avviato iniziative in proposito, come la FlixAcademy, un’accademia specializzata nella formazione di conducenti per la lunga percorrenza. Il progetto mira a fornire una formazione adeguata, inclusiva di competenze aggiuntive quali l’inglese di base e il problem solving, affinché gli iscritti siano adeguatamente preparati alle sfide attuali.

Oltre a introdurre un piano analogo, la società Arriva Italia ha stretto un accordo insieme al ministero della Difesa, al fine di incrementare il bacino di autisti qualificati con ex militari in congedo. Un iter formativo lo mette altresì a disposizione Autolinee Toscana, rivolto inizialmente ai giovani Under 30 e successivamente esteso ad altre fasce anagrafiche.

Tuttavia, per affrontare l’emergenza in maniera strutturale, sarà necessario uno sforzo collettivo che coinvolga istituzioni, imprese e sindacati. Solo una visione d’insieme potrà rendere il lavoro di autista più attrattivo, migliorando la qualità del servizio e assicurando una mobilità efficiente e sicura.

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