• 23 Novembre 2024 23:29

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Carabinieri e Polizia: le auto più belle

Giu 2, 2024

Quando si parla dei Carabinieri non si può non pensare alle loro vetture. Sono proprio quelle, infatti, le compagne affidabili di ogni avventura. Naturalmente è inutile sottolineare quanto possano poi ricoprire un ruolo fondamentale nei vari inseguimenti che i componenti dell’Arma sono spesso costretti a compiere. I Carabinieri sono nati il 13 luglio 1814 e negli anni si sono distinti per varie imprese, attraversando oltre 2 secoli di storia italiana. Dopo l’unità d’Italia divennero Arma del Regio Esercito, tanto che furono proprio loro, su ordine di Vittorio Emanuele III, ad arrestare Mussolini il 25 luglio del 1943.

A partire dal 2000, i Carabinieri hanno rango di forza armata, alle dipendenze del Ministero della difesa e con dipendenza funzionale dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Ministero dell’ambiente e infine il Ministero dell’interno. Tra i suoi compiti c’è quello di polizia militare sulle altre tre forze armate. Infine fa parte anche della Forza di gendarmeria europea. Naturalmente, viste le tante funzioni dell’Arma, sono davvero molteplici i mezzi messi a disposizione. Oltre alle auto, infatti, vi sono anche moto, mezzi navali e mezzi aerei. Negli anni però, un marchio più di tutti ha legato il proprio nome ai Carabinieri: si tratta dell’Alfa Romeo.

Carabinieri, tante Alfa e non solo

Quando si parla di auto dei Carabinieri non si può non fare riferimento alle Alfa Romeo. In particolare a scrivere pagine indelebili della storia motoristica dell’Arma ci ha pensato l’Alfetta. In produzione dal 1972 al 1984, fu prodotta in 475.722 esemplari. Fu utilizzata oltre che dai Carabinieri anche da Polizia e Guardia di Finanza. In particolare i primi due ne acquistarono davvero tantissime nelle versioni 1600, 1800 e 2000.

Fonte: iStockAlfetta dei Carabinieri: una delle auto più iconiche

La vettura riusciva a toccare e in qualche caso superare una velocità di punta di 180 km/h. Purtroppo l’Alfetta è diventata suo malgrado famosa anche per aver ospitato Aldo Moro e la sua scorta durante l’attentato di via Fani del marzo ’78, dove furono trucidati 2 carabinieri e 3 poliziotti della scorta del presidente della DC.

Prima dell’Alfetta però anche la Giulia aveva fatto parte delle forze dell’ordine riscuotendo altrettanto successo. Capace di raggiungere oltre i 165 km/h divenne una vera e propria icona negli anni ’70. In particolare divenne il soggetto preferito di tutti i film polizieschi. In anni più recenti è stata la volta poi dell’Alfa 75, che venne usata con la motorizzazione 1800 ad iniezione. Era la vettura di punta del Nucleo Radiomobile. Riusciva a toccare i 200 km/h.

Infine tra le Alfa Romeo dismesse c’è la mitica 156 che fu acquistata all’epoca in quantità decisamente notevoli. Al momento i Carabinieri vantano delle 159 e ben 1770 Giulia  2.0 TB 200 CV. A queste vanno aggiunti i 400 esemplari di Tonale che arriveranno entro la fine del 2024 e la Giulietta 2.0 JTDM 150/170 CV. Spiccano nel comparto auto dell’Arma le due Giulia Quadrifoglio donate dalla Casa automobilistica milanese e adoperate per il trasporto di organi e servizio scorta a Milano e Roma.

Per quanto concerne le supercar, i Carabinieri possono vantare anche 2 esemplari di Lotus Evora S donati dal marchio britannico. Equipaggiate dei più avanzati sistemi di segnalazione di emergenza queste vetture sono deputate al trasporto di organi e a fare da scorta a Roma e Milano. Possono guidarle solo alcuni agenti scelti che hanno svolto un particolare corso di addestramento promosso dalla stessa Lotus, che si incarica anche dei costi di gestione della stessa vettura. Parliamo di un’auto capace di sfiorare i 300 km/h.

Cosa succede alle targhe delle forze dell’ordine?

Quello che in molti non sanno è che i veicoli delle forze dell’ordine hanno alcuni particolari identificativi che li differenziano da quelli civili. In particolare i Carabinieri, sino al 2000, avevano targhe marchiate EI, visto che faceva parte dell’Esercito Italiano. A partire dall’inizio del nuovo millennio, però dopo essere stata scorporata da quest’ultimo corpo, l’Arma ha assunto una propria codifica sulle targhe con sigla rossa CC.

A partire dal 2017, anche le vetture in dotazione al Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare ha assunto la sigla CC sulle proprie targhe. Diverso è invece il discorso per quanto concerne la Polizia. Tali targhe, infatti, vengono rilasciate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Sopra ai numeri vi è posta la scritta in rosso “POLIZIA”. Vi è poi una lettera da A a Z anteposta a 4 cifre progressive.

Per la Polizia sino al 1982 le targhe somigliavano molto a quelle dei mezzi civili con la scritta “POLIZIA” che sormontava 5 cifre. A partire dal 1983 era stata poi aggiunta una lettera sequenziale che prendeva il posto della prima cifra. Infine da aprile 2018 la scritta “POLIZIA”, accompagnata dal nuovo stemma araldico è messa su un’unica linea con i restanti caratteri.

Polizia, supercar da far invidia ai Carabinieri

La Polizia di Stato è direttamente dipendente dal Ministero dell’interno e dal Dipartimento della pubblica sicurezza. Nata nel 1852, è stata sino al 1981 Corpo delle guardie di pubblica sicurezza. Così come i Carabinieri, anche la Polizia ha attraversato la storia dell’Italia con atti e sacrifici eroici che tuttora vengono ricordati.

Negli anni ha spesso cambiato “colore”, ma quello bianco e azzurro che noi tutti oggi conosciamo è stato introdotto alla fine degli anni ’70, durante il ministero Cossiga. La Polizia ha condiviso con i Carabinieri negli anni moltissime vetture iconiche, in particolare le Alfa Romeo. C’è un fiore all’occhiello però per questo corpo che difficilmente altri potranno emulare. Negli anni ’60 viene affidata ad Armando Spatafora della Squadra mobile di Roma una Ferrari, per la precisione la 250 GT/E di colore nero. L’auto entra agli onori della cronaca anche per essere stata, secondo la leggenda, il punto di discordia tra Ferrari e Lamborghini, che spinse quest’ultimo a lanciarsi nel mondo delle supercar per battere il Drake.

Proprio la Casa di Sant’Agata Bolognese però, in anni più recenti, è corsa in aiuto della Polizia di Stato con ben 2 modelli di supercar. La prima è arrivata nel 2004 e si tratta della Gallardo, dotata di defibrillatore semiautomatico e contenitore refrigerato per il trasporto di organi. In tutto di questo modello la Polizia ne ha 3 (ne aveva 4, ma uno è andato distrutto in un incidente).

Fonte: iStockLamborghini Gallardo della Polizia: le loro supercar più belle

Nel 2015 però Lamborghini si è superata donando anche una splendida Huracan LP 610-4 capace di toccare oltre 325 km/h, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 3.2 secondi. Insomma supercar da urlo per la Polizia che in quanto a parco macchine di lusso batte sicuramente quello dei Carabinieri.

In passato alcune auto della Polizia venivano re-immatricolate e vendute a civili con nuove targhe. Con il passare degli anni però questa pratica è entrata in disuso e al momento non è più possibile immatricolare nuovamente tali veicoli. Grazie ad alcune iniziative dei dipendenti, negli ultimi anni, la Polizia ha cominciato ad interessarsi di più al proprio parco vetture. In particolare nel Museo delle Auto della polizia presente a Roma è possibile visionare diverse vetture storiche delle forze di polizia.

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