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Car sharing ai privati, a Bologna il consiglio dice sì. Ma sulle preferenziali è scontro tra Priolo e Colombo

Gen 10, 2017

Il consiglio comunale dà il via libera al car sharing “a flusso libero” che porterà fino a 600 nuove auto condivise in città entro l’estate. Ma nel Pd si continua a litigare sull’idea di mobilità sostenibile della giunta. L’ex assessore Andrea Colombo, che ha votato “per lealtà” a favore della delibera che affida all’egenzia Srm il compito di fare un bando per scegliere il gestore privato di questo servizio, specifica di essere contrario sia alla possibilità che le auto in car sharing circolino sulle preferenziali, sia al fatto che le tariffe siano troppo basse per i piccoli spostamenti, così da entrare in competizione con gli autobus, la bicicletta e gli spostamenti a piedi.

«Il car sharing funziona bene anche senza che siano utilizzabili le corsie preferenziali – ha detto Colombo ieri in consiglio – e nelle principali città in cui questo sistema ha “sfondato”, le corsie riservate ai mezzi pubblici restano comunque off limits. Se davvero siamo al lavoro per migliorare il servizio pubblico, dovremmo creare nuovi chilometri di corsie preferenziali e sorvegliarle con telecamere, non certo eliminare quelle esistenti e riempirle di altri veicoli». Per l’ex responsabile della mobilità cittadina sarebbe anche «un errore applicare tariffe competitive per i tragitti brevi», perché in quei casi la mobilità da incoraggiare è quella «sui mezzi pubblici, ciclabile e a piedi».

L’assessore Irene Priolo però non chiude alla possibilità di passaggio sulle preferenziali, magari solo per i mezzi meno inquinanti. «Bisogna ampliare le opportunità per muoversi in città – dice Priolo -: il car sharing è trasporto pubblico. Il cittadino deve avere dei mezzi complementari e alternativi tra cui fare la scelta più opportuna».

Prima di essere pubblicato, il bando verrà di nuovo discusso in commissione, ma per ora Priolo non vuole escludere il passaggio sulle preferenziali: «Nelle città in cui questo non è previsto, ci sono 2mila veicoli condivisi – spiega – la morfologia della nostra città non è la stessa. E poi è ora di elaborare un modello Bologna, comunque si tratta di un progetto sperimentale per 3

anni. E anche il bike sharing è previsto in questi primi 6 mesi dell’anno».

Nessuno ha votato contro il progetto, il M5S con Massimo Bugani ha aperto decisamente alla visione di Priolo e anche la Lega non ha votato a favore solo perché chiedeva che contestualmente venisse abolito l’attuale servizio gestito da Tper. È invece all’interno del Pd che si registrano i “distinguo” più profondi sul tema della mobilità.

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