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Canale di Sicilia, maxi inseguimento in mare: sequestrate 7 tonnellate di sigarette

Nov 22, 2019

Due giorni fa, l’equipaggio di un aereo Atr42 della Guardia di finanza in ricognizione nel Canale di Sicilia si è insospettito per la rotta di due imbarcazioni di circa 20 metri provenienti dal Nord Africa: hanno fatto un tratto insieme, affiancate, poi una si è diretta verso Siracusa, l’altra verso Trapani. Trasportavano 6,7 tonnellate di sigarette, che stavano per essere trasbordate verso terra, attraverso dei gommoni veloci. Ma il blitz, coordinato dal Gico del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, è scattato prima. Una maxi operazione in alto mare a cui hanno partecipato le squadre del Reparto operativo aeronavale di Palermo e del Gruppo aeronavale di Messina. I finanzieri hanno bloccato otto imbarcazioni.

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Le manette sono scattate per gli undici membri dei due equipaggi, si tratta di egiziani e libici: nel blitz sono finiti anche sei italiani, gli acquirenti delle sigarette, che si trovavano a bordo di altre barche, sono risultati originari delle province di Trapani e Siracusa. Le attenzioni degli investigatori si sono soffermate in particolare su un trapanese, che risulta ufficialmente disoccupato: percepiva il reddito di cittadinanza, 1000 euro al mese, beneficio che verrà sospeso.

Le prime indagini dicono che le 6,7 tonnellate di “bionde” prodotte in Tunisia ed Emirati Arabi Uniti erano destinate soprattutto alla piazza di Palermo, avrebbero fruttato oltre un milione di euro. “Dall’inizio dell’anno abbiamo sequestrato circa 20 tonnellate di sigarette di contrabbando – dice il colonnello Gianluca Angelini, comandante del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo – sono state arrestate 46 persone”. E le indagini proseguono: a bordo delle imbarcazioni sono state sequestrate anche 160 mila euro in contanti.

Canale di Sicilia, maxi inseguimento in mare: sequestrate 7 tonnellate di sigarette

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“Il Mar Mediterraneo – prosegue l’ufficiale – si conferma uno dei bacini maggiormente interessati a questo tipo di traffici illeciti”. Il Canale di Sicilia è ormai un’autostrada per droga e sigarette di contrabbando provenienti dal Nord Africa, un grande business per le cosce mafiose.

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