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Cambio tv, il contributo può superare 100 milioni

Nov 2, 2017

Per agevolare la sostituzione dei televisori in vista del nuovo switch off del digitale terrestre il governo potrebbe mettere in campo anche pi dei 100 milioni previsti. una clausola di “salvaguardia” a prevederlo, al comma 14 dell’articolo 89 della legge di bilancio che regola l’asta per le frequenze della banda larga ultramobile 5G. Anche la relazione tecnica spiega il possibile percorso: se il livello di sostituzione naturale dei televisori non sar ancora soddisfacente, il ministero dello Sviluppo economico formuler proposta di rifinanziamento utilizzando parte delle risorse attualmente previste come compensazione per le emittenti televisive che dovranno cambiare frequenze (276,8 milioni per i broadcaster nazionali e 304,2 per quelli locali).

Come anticipato dal Sole 24 Ore del 15 ottobre, il passaggio al 5G, con assegnazione delle frequenze ai nuovi operatori dal 1 luglio 2022, comporta un nuovo switch off della tv. Si prevedono 100 milioni in quattro anni (25 milioni all’anno dal 2019 al 2022) da destinare a 2 milioni di utenti gi oggi esonerati dal canone tv, in pratica gli over 75 in fascia economica disagiata. Difficile fare adesso previsioni affidabili sull’andamento della sostituzione: la stima circolata di 9 televisori su 10 da cambiare non attendibile per diversi elementi.Va tenuto conto innanzitutto che il ricambio, per i nuovi acquirenti, iniziato: gi in vigore, dal 2016, l’obbligo per i produttori di consegnare ai distributori solo televisori compatibili con il nuovo standard Dvb-T2 e, dal 2017, quello per i distributori di vendere ai clienti finali solo apparecchi di nuova generazione o gi adattati con apposito decoder.

Sulla velocit del ricambio intervenuto ieri anche il ministero dello Sviluppo con una nota di chiarimento. Lo spostamento delle frequenze avverr gradualmente dal 2020 al 2022 e partir con le emittenti locali. In questa fase transitoria si prevede esclusivamente l’uso della tecnologia Dvb-T2 con standard Mpeg 4, gi oggi presente in circa il 60% dei televisori e (si stima) nelle case di tutti o quasi nel 2020. Solo nel 2022, precisa il ministero, quando saranno coinvolte tutte le emittenti nazionali, bisogner avere televisori in tecnologia Dvb-T2 e standard Hevc (questo s assente, ad oggi, in quasi 9 televisori su 10).

Il salvagente finale, se qualcosa andr storto o se le previsioni sulla fase transitoria si riveleranno troppo ottimistiche, la dote per gli incentivi: 100 milioni, integrabili se necessario.

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