E’ in carcere da maggio, mentre il processo nei suoi confronti è in corso col rito abbreviato. Antonello Montante, l’ex potente presidente di Sicindutria e responsabile nazionale legalità degli industriali, ha lasciato il carcere. Il provvedimento è del tribunale del riesame di Caltanissetta, che ha accolto un appello presentato dai suoi legali, gli avvocati Giuseppe Panepinto e Carlo Taormina, sulle condizioni di salute.
A dicembre il gip Gabriella Luparello aveva sostenuto la piena compatibilità con il regime carcerario, i giudici del riesame hanno ritenuto diversamente. “Già il collegio nominato dal gip aveva ritenuto la presenza di uno stato immunodepressivo – spiega l’avvocato Panepinto – uno stato che aveva aggrevato una patologia già esistente”. Il provvedimento è stato depositato intorno alle 13,30, sabato Montante era stato trasferito al carcere di Pagliarelli. “Senza dimenticare la pericolosità già ravvisata nell’imputato – scrive il collegio presieduto da Simone Petralia – occorre tenere conto dell’oggettivo affievolimento del pericolo di inquinamento probatorio”. I giudici rilavano “la patologia depressiva che lo ha colpito”. Montante sconterà i domiciliari nella sua grande villa di Serradifalco, in provincia di Caltanissetta. E avrà il braccialetto elettronico, “proprio in ragione del persistente pericolo che l’imputato ponga in essere condotte crimonose analoghe”, scrive il collegio del riesame. E, intanto, il processo nei suoi confronti procede: è accusato di associazione a delinquere, per aver creato un cerchio magico attorno al suo impegno antimafia. Un cerchoi magico che avrebbe spiato le indagini della procura e della squadra mobile di Caltanissetta.