• 17 Marzo 2025 19:39

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Calano incidenti e vittime della strada, i risultati del nuovo Codice dopo 3 mesi

Mar 17, 2025

Nei primi tre mesi dall’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, sono state sospese 17.607 patenti. Oltre la metà – 8.912 casi – per chi usava il cellulare alla guida. Un dato pesante, che conferma quanto la distrazione sia ancora un problema enorme. I numeri arrivano da Polizia Stradale e Carabinieri, raccolti dal Viminale e inviati al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il periodo preso in esame – da dicembre a marzo – viene confrontato con lo stesso arco temporale dell’anno precedente.

Giro di vite

Nel frattempo, il giro di vite sulle sanzioni è diventato realtà. Più multe, più controlli, più conseguenze. Chi viene beccato con lo smartphone rischia ora da 250 a 1.000 euro di multa. Prima il massimo era 650 euro. Restano i cinque punti in meno sulla patente. Ma c’è di più: se l’infrazione si ripete nel giro di due anni, la sospensione scatta in automatico. Minimo 15 giorni, massimo due mesi senza poter guidare. Intanto, gli incidenti sono diminuiti. Tra dicembre e marzo, gli episodi mortali sono stati 226, contro i 274 dello stesso periodo del 2024. Anche le vittime sono calate, passando da 299 a 238. Gli scontri con feriti sono scesi da 6.227 a 5.712, mentre il totale delle persone coinvolte è sceso da 9.222 a 8.407.

Meno tragedie, meno feriti: un buon segnale, certo. Ma non basta. Il cellulare alla guida è ancora un’abitudine per troppi automobilisti. Un attimo di disattenzione e può cambiare tutto. Un pedone attraversa all’improvviso. Un’auto frena di colpo. Il semaforo diventa rosso. Con lo sguardo sullo schermo, quell’attimo è in grado di fare la differenza tra un pericolo scampato e un impatto inevitabile.

“L’auspicio – commenta il ministero – è che i dati possano migliorare ulteriormente, soprattutto per quanto riguarda vittime e feriti, ma intanto si possono trarre alcune indicazioni. Anzitutto, le preoccupazioni per controlli irrazionali su droghe e farmaci si sono confermate totalmente infondate. E infatti si coglie l’occasione per ribadire che i limiti per il consumo di alcol non sono cambiati con il nuovo Codice.

A questo proposito va ribadito che alcuni provvedimenti citati dai media negli ultimi giorni – come le multe ai ciclisti in stato di ebbrezza – sono figlie di regole in vigore da decenni, e che fanno riferimento all’articolo 186 del codice che risale al 1992. In secondo luogo va rilevato che l’uso del cellulare rimane di gran lunga la prima ragione di ritiro della patente, in coerenza con la pericolosità e diffusione di questo comportamento scorretto”.

Salvini esulta

Soddisfatto il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che durante una manifestazione della Lega ad Ancona ha commentato i numeri con toni trionfali. “Mi hanno massacrato per tre mesi come un proibizionista, oggi sono usciti i dati dei tre mesi di applicazione del nuovo codice rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: meno venti per cento di morti sulle strade italiane, 61 vittime in meno”.

Poi il riferimento alle critiche sui controlli anti-alcol: “E dedicato ai bevitori di fake news: più controlli sul tasso alcolemico hanno portato a meno multe, segno che la gente ragiona”. Un dato che, secondo Salvini, dimostra che la prevenzione funziona. Il ministro chiude con un’affermazione forte: “Sapere che ci sono 800 feriti in meno negli ospedali e 61 famiglie che hanno visto tornare a casa i loro ragazzi invece di finire al cimitero… Il mio contributo alla natalità da ministro me lo sto portando a casa”.

È sufficiente per dire che le nuove regole stanno funzionando? Da un lato sì, il calo dei sinistri lo dimostra; eppure, il conteggio di patenti sospese racconta un’altra storia. La distrazione al volante è ancora possibile. Pagare una multa rischia di non essere abbastanza per far passare il vizio di usare il cellulare alla guida. Guidare significa stare attenti, sempre: alla fine, la verità è semplice. Persino la normativa scritta nel migliore dei modi può essere vuota fino a quando i pericoli in strada saranno sottovalutati.

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