• 27 Marzo 2025 14:11

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Byd batte Tesla nei ricavi

Mar 24, 2025

AGI – La casa automobilistica cinese BYD, produttrice di batterie, ha registrato un’impennata del fatturato lo scorso anno, superando la soglia dei 100 miliardi di dollari e battendo la rivale Tesla, grazie all’accelerazione della sua espansione all’estero.

Negli ultimi anni l’azienda di Shenzhen è emersa come leader indiscusso nel mercato altamente competitivo dei veicoli elettrici in Cina, il più grande al mondo. 

La spinta del gigante cinese in Europa arriva in un momento difficile per Tesla, le cui vendite nel continente sono calate in seguito al sostegno dell’amministratore delegato Elon Musk a gruppi politici di estrema destra.

BYD ha registrato 777,1 miliardi di yuan (107,2 miliardi di dollari) di entrate per il 2024, come risulta da un comunicato pubblicato lunedì sera alla borsa di Shenzhen. La cifra ha eclissato i 97,7 miliardi di dollari di ricavi dello scorso anno annunciati in precedenza da Tesla.

Inoltre, ha rappresentato un aumento del 29% rispetto all’anno precedente e ha superato una previsione di Bloomberg di 766 miliardi di yuan.

Nel frattempo, l’utile netto di BYD lo scorso anno è stato di 40,3 miliardi di yuan, con un aumento del 34% rispetto al 2023 e raggiungendo un livello record.

BYD – che adotta lo slogan inglese “Build Your Dreams” (Costruisci i tuoi sogni) – ha goduto di alcuni mesi entusiasmanti, caratterizzati da un’impennata delle vendite e da un’impennata dei prezzi delle azioni.  A gennaio ha dichiarato di aver venduto quasi 4,3 milioni di veicoli lo scorso anno, con un aumento di oltre il 40% rispetto all’anno precedente.

Byd vola in Borsa

Questo mese, le azioni BYD quotate a Hong Kong sono salite a un livello record dopo che l’azienda ha presentato una nuova tecnologia per le batterie che, a suo dire, può ricaricare un veicolo nello stesso tempo necessario per fare il pieno di benzina.

Secondo l’azienda, la batteria e il sistema di ricarica “Super e-Platform” vantano velocità di picco di 1.000 kilowatt e consentono alle auto di percorrere fino a 470 chilometri (292 miglia) dopo una ricarica di cinque minuti.

I Supercharger di Tesla, invece, offrono attualmente velocità di ricarica di 500 kilowatt.

Stella Li, vicepresidente di BYD, ha dichiarato la scorsa settimana che “il numero di immatricolazioni aumenterà” in Europa nei mesi di marzo e aprile.

Il gruppo ha lanciato importanti campagne pubblicitarie, tra cui la sponsorizzazione dei campionati europei di calcio dello scorso anno, e ha aperto numerosi nuovi showroom in tutto il continente.

Tuttavia, le tensioni geopolitiche e commerciali tra Pechino e le capitali occidentali minacciano di gettare un’ombra sulle ambizioni globali dell’azienda.

BYD è uno dei protagonisti di una nuova generazione di colossi automobilistici cinesi che hanno beneficiato del generoso sostegno di Pechino, che ha riversato ingenti fondi statali nel settore.

Questo approccio ha dato alle aziende nazionali un vantaggio critico nella corsa a fornire veicoli elettrici più economici e più efficienti dal punto di vista del consumo di carburante rispetto alle principali case automobilistiche statunitensi, che non hanno sempre goduto di una simile generosità da parte dello Stato.

La Ue indaga su possibili aiuti in Ungheria

Le autorità dell’UE starebbero indagando per verificare se il governo cinese abbia fornito sussidi ingiusti per il primo stabilimento europeo di BYD, in Ungheria, dove la produzione di auto elettriche dovrebbe iniziare alla fine di quest’anno.

La scorsa settimana Li ha dichiarato all’AFP che l’azienda sarebbe stata “molto trasparente” e disposta a collaborare con qualsiasi indagine.

Nel frattempo, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha recentemente imposto dazi più alti sulle importazioni cinesi, aggiungendosi a una misura già adottata dal suo predecessore Joe Biden, che di fatto impedisce l’uso della tecnologia cinese nelle auto intelligenti.

Il calo ha coronato un anno contrastato per Tesla, in cui la grande scommessa di Musk, alleato di Trump, sulla politica elettorale statunitense è stata contrastata da pressioni sui profitti, mentre la striscia di crescita annuale del volume di auto dell’azienda si è conclusa.  

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