Il 24 giugno del 1910 nasceva l’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, o più semplicemente A.L.F.A. Cinque anni più tardi l’ingegnere Nicola Romeo rilevava l’azienda che nel suo curriculum aveva già una vettura, la 24 HP progettata da Roberto Merosi, per forgiare l’Alfa Romeo. Sono passati ben 115 anni dall’inizio di un percorso leggendario che ha saputo forgiare un marchio dal fortissimo carisma e dal fascino imperituro. Tutte le auto nate sotto l’effige del Biscione hanno un tratto in comune: la passione. Non a caso, per anni, il motivo che ha inseguito le Alfa Romeo è stato quello del “cuore sportivo”, perché oltre alla meccanica c’è di più: un’anima pulsante.
Alcuni cenni storici
L’Alfa Romeo ha inventato l’auto sportiva, ha messo in campo grandi innovazioni e uno stile che ha spesso fatto scuola. Prima della Seconda Guerra Mondiale, le Alfa erano vetture da primato, regine di bellezza e velocità. Nelle più importanti gare dell’epoca, dalla Targa Florio alla Mille Miglia, era facile veder passare al traguardo, davanti a tutti, una fiammante fuoriserie rossa costruita al Portello. Dopo le macerie e la devastazione dell’atroce conflitto che ha lasciato il segno anche in Italia, l’azienda milanese si è rimboccata le maniche e ha tracciato una nuova strada. Dopo aver vinto i primi due titoli nella storia della F1, prima con Nino Farina nel 1950 e poi con Juan Manuel Fangio nel 1951, è iniziata la fase di espansione sul mercato.
Nasce prima la Giulietta Sprint, poi arriva la Giulietta berlina, che diventa subito la “fidanzata d’Italia”, l’auto da famiglia più desiderata del Belpaese che, nel frattempo, balla il twist sulle note del “boom economico”. Un periodo florido anche per l’Alfa Romeo, che produrrà altre celebri vetture dalla Giulietta Spider alla Giulia (con tutte le sue derivazioni), mentre nel 1963 nasce lo stabilimento di Arese, oggi sede del Museo Storico. Negli anni ’70 c’è spazio per l’Alfetta, con il suo schema transaxle, e per l’Alfasud che inaugura un nuovo capitolo: quello delle Alfa del Meridione, con l’apertura dell’impianto di Pomigliano d’Arco, adesso casa della Tonale. Gli anni ’80, contraddistinti da una seria crisi di liquidità, non impediscono a Ermanno Cressoni e al suo team di concepire due delle auto più amate dagli “alfisti“, la 33 e la 75. Nel 1986, invece, è tempo per un passaggio epocale dall’IRI alla Fiat, dallo Stato agli Agnelli.
Sotto la direzione torinese ci saranno alcuni buchi nell’acqua e altrettanti successi commerciali, dall’ammiraglia 164, alle titolate 156 e 147, che vinceranno il premio di Car of the Year, rispettivamente nel 1998 e 2001. Sotto all’egida di Sergio Marchionne e con la nascita di FCA, prenderanno forma le splendide Giulia e Stelvio, che riporteranno la trazione al posto giusto (dietro), dopo riaverla assaggiata con le speciali 8C Competizione e 4C. Infine, arriviamo ai giorni nostri, con la bandiera di Stellantis e una gamma pronta a evolvere con la Junior e a primeggiare con la 33 Stradale, l’ultima supercar del Biscione.
La festa ad Arese
Il 22 giugno, il Museo Storico Alfa Romeo di Arese si è trasformato in un centro brulicante d’amore per il marchio italiano. Oltre 1.300 appassionati, compresi i rappresentanti di 300 club ufficiali provenienti da tutto il mondo, e più di 350 vetture hanno preso parte a una giornata carica di emozione. L’evento è iniziato con un Corso di regolarità organizzato insieme al Registro Italiano Alfa Romeo, che ha combinato momenti teorici a una prova cronometrata sulla pista interna del museo. Successivamente, il Club Meeting ha offerto un’occasione di confronto tra i vari club internazionali, rafforzando il senso di appartenenza e condivisione.
Uno dei momenti più suggestivi della domenica è stato, senza dubbio, il flashmob commemorativo, durante il quale centinaia di Alfa state disposte sulla pista in modo da formare la scritta “Alfa Romeo 115”, realizzando un’immagine che resterà negli annali. Nel pomeriggio, la conferenza “115 anni di Alfa Romeo”, parte del ciclo “Backstage”, ha ripercorso le tappe fondamentali della storia del marchio, con un focus particolare sul modello della galleria del vento della nuova 33 Stradale. A chiudere la giornata, la spettacolare parata delle vetture è stata aperta dal “Tributo GTA”, in omaggio alla leggendaria Giulia Sprint GTA che proprio quest’anno celebra i 60 anni. Il brindisi collettivo finale ha suggellato l’evento, lasciando un segno tangibile dello spirito che da sempre unisce gli alfisti nel mondo.