Il Parlamento europeo ha approvato una serie di misure di emergenza in caso di una Brexit ‘no deal’. L’aula ha dato il via libera a quattro relazioni: la prima per un’autorizzazione all’export di determinati prodotti dell’Ue verso il Regno Unito e l’Irlanda del Nord. La seconda sul proseguimento del programma Erasmus+, la terza su alcuni aspetti della sicurezza aerea, la quarta con una deroga per proseguire i programmi di cooperazione PEACE IV e Regno Unito-Irlanda alla frontiera nordirlandese.
Sulla Brexit c’è solo l’accordo già negoziato, ora è Londra che deve decidersi, da loro che deve arrivare la soluzione.
Pressing europeo sul Regno Unito dopo il voto di ieri sera ai Comuni con la seconda bocciatura all’accordo della May. ‘La nostra posizione non cambia né cambierà’, dice Bruxelles, che tuttavia ritiene aumentata l’incertezza e con essa il rischio di un no deal.
Brexit, accordo May di nuovo bocciato
Oggi il voto ‘no deal sì o no deal no’ (è dato per scontato quest’ ultimo esito), ma Londra guarda all’ipotesi peggiore e programma l’astensione dall’ imporre comunque dazi per 12 mesi su gran parte dei prodotti importati dai Paesi Ue e dal resto del mondo. Ma le imprese britanniche attaccano, dicendo che non basta.