Ha scelto il dibattimento e andrà a processo il 4 ottobre Claudio Tonoli, il 56enne malato di HIV che, pur sapendo di essere sieropositivo, avrebbe avuto rapporti sessuali non protetti con minori. Il timore della polizia locale di Montichiari, all’epoca delle indagini, era che ci fossero “persone infettate senza saperlo. E che potessero, inconsciamente diffondere il virus” aveva detto il comandande Cristian Leali. Per questo aveva scelto di divulgare, attraverso le tv (sia il TGR Lombardia che Sky) il nome dell’untore. Poi aveva lanciato un appello a chi era entrato in contatto con l’uomo “a farsi avanti” per fare le analisi. Stando alle indagini, le parti offese sarebbero 21, dai 15 ai 32 anni. Uno solo si è costituito parte civile.
Hanno scelto di patteggiare, invece, altri quattro bresciani accusati, nell’ambito della stessa inchiesta, di prostituzione minorile. Hanno tra i 41 anni e i 54 anni e hanno patteggiato pene dagli otto mesi a un anno e dieci mesi.
Le indagini erano partite dalla denuncia di una madre bresciana, che aveva trovato sul cellulare del
figlio 16enne alcuni sms sui rapporti sessuali che il giovane consumava con maggiorenni. Lo stesso minore aveva poi ammesso e fatto il nome di alcuni amici che, come lui, avevano intrapreso relazioni con adulti. I ragazzi stabilivano i contatti attraverso social e chat. Secondo gli investigatori, sono stati numerosissimi gli episodi di rapporti consumati a bordo di autovetture in parcheggi di centri commerciali, in luoghi di intrattenimento e nelle abitazioni di alcuni degli indagati.