• 26 Dicembre 2025 13:26

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Borse Ue positive, “il virus costerà 5.500 miliardi di mancata crescita”. Petrolio in risalita: fiducia in un accordo Opec+ sui tagli

Apr 9, 2020

MILANO – Ore 9:30. I segnali contrastanti che arrivano dal fronte sanitario continuano ad agitare gli investitori, mentre si accende la fiducia sul taglio della produzione di petrolio per far risalire i prezzi a fronte di una domanda schiacciata dalla paralisi economica. Le Borse europee cominciano comunque la giornata col piede giusto, in attesa di segnali dall’Eurogruppo sulle misure comuni per la risposta alla crisi sanitaria. Milano si rafforza al +1,85% dopo le prime battute, in linea le altre: Parigi aggiunge l’1,5%, Francoforte l’1,5% e Londra l’1,6 per cento.

Mentre a New York e in Gran Bretagna si registrano giornate nere per la conta delle vittime da coronavirus, i mercati asiatici chiudono deboli e misti: Tokyo scivola dello 0,04% finale mentre Shanghai guadagna lo 0,37% e Shenzhen lo 0,85 per cento. I volumi di scambio, rimarca Bloomberg, sono comunque più sottili visto anche l’avvicinarsi di questo atipico ponte pasquale. In positivo i future di Wall Street, dopo che la piazza americana ha registrato un guadagno del 3,4% che l’ha portata nel complesso a risalire del 23% dai minimi segnati a marzo.

“Non siamo fuori dal guado”, dice Nancy Davis di Wadratic Capital Management all’agenzia finanziaria. “Dipende tutto da quando l’economia potrà ripartire e da quanto in fretta ciò avverrà”. In ogni caso, le ferite saranno profonde: calcola Jp Morgan che rispetto allo scenario di base di fine gennaio, nel biennio il virus avrà sottratto globalmente un valore della crescita pari a 5.500 miliardi di dollari. Come se d’improvviso si spegnesse l’economia del Giappone, anche di più. Numeri in linea con quelli anticipati da Citi, che parla di 5 mila miliardi.

L’euro apre sopra 1,08 dollari e il biglietto verde avanza in attesa della riunione dell’Eurogruppo, che si riaggiorna oggi dopo lo stallo sull’impiego del Fondo salva-Stati (Mes) o sul lancio dei coronabond per affrontare l’epidemia. La moneta europea passa di mano a 1,0865 dollari e 118,38 yen. Il cambio dollaro/yen avanza a 108,96. Si vedrà nell’asta di Btp da 9,5 miliardi che ha in programma oggi il Tesoro se si sentirà il riflesso delle tensioni con l’Olanda e della mancanza di un chiaro piano comune. Nel frattempo lo spread sale oltre 200 punti base nelle prime battute e il Btp decennale rende l’1,74% sul mercato secondario.

Nell’agenda macroeconomica di giornata si segnalano diversi dati. In Germania il surplus commerciale di febbraio è salito a 21,6 miliardi, mentre il deficit della Gran Bretagna è aumnetato a 23,2 miliardi nello stesso mese. Sempre nel Regno Unito, la produzione industriale è salita dello 0,1% a febbraio su base mensile, ma meno delle attese, ed è scesa del 2,8% tendenziale. In Italia, secondo i dati Istat la produzione industriale a febbraio scende dell’1,2% rispetto a gennaio, quando aveva segnato un rialzo congiunturale record (+3,6%). Dagli Usa arrivano i sussidi settimanali alla disoccupazione, i prezzi alla produzione e la fiducia delle famiglie calcolata dall’Università del Michigan.

L’Opec+ mette sul tavolo i tagli da 10 milioni di barili

Appesi alla possibilità di superare il picco, e dunque riattivare i motori delle fabbriche e delle attività commerciali, gli investitori guardano con grande attenzione all’evoluzione dello scenario sul mercato energetico. Oggi è in agenda il vertice Opec+ tra i Paesi del cartello e gli alleati, a cominciare dalla Russia. Dopo il pressing e le anticipazioni via Twitter del presidente Usa Donald Trump (ancora nelle ultime ore ha cinguettato di “progressi” tra Mosca e Riad) l’Algeria ha confermato che il vertice temporaneo parte dalla discussione su un taglio di 10 milioni di barili al giorno. Aperture in questo senso sono arrivate dalla Russia, con l’effetto di far salire il prezzo dell’oro nero. Sui mercati asiatici i future sul Light crude Wti avanzano del 3% a 25,87 dollari e quelli sul Brent crescono dello 0,7% a 33,08 dollari al barile.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close