MILANO – Ore 9.20. Avvio debole per le Borse europee. Milano è piatta, Londra cede lo 0,23%, Francoforte lo 0,22% e Parigi lo 0,08%. Ieri a Wall Street seduta segnata ancora dal rialzo dei rendimenti dei Treasury Usa, con i titoli a 10 anni che hanno mantenuto e superato quota 3%. Movimenti che sono andati di pari passo con il rafforzamento del dollaro, ai massimi da tre mesei, con l’euro al cambo con il biglietto verde a 1,2174. Dell’indebolimento dello yen ha beneficiato invece, come sempre, la Borsa di Tokyo che ha chuso in rialzo dello 0,47%. I mercati guardano alla riunione del consiglio direttivo della Bce in programma oggi. Non tanto per possibili decisioni immediate di politica monetaria, quanto soprattutto per le indicazioni che il presidente Draghi in conferenza stampa, a partire da un possibile ulteriore rallentamento del percorso di uscita dal Qe.

A Piazza Affari intanto occhi puntati su diverse quotate che oggi presentano i primi conti trimestrali 2018. Tra questi, Fca, Eni, Gedi. Ancora calma piatta sul fronte dello spread, gli spiragli di un’intesa Pd-M5s mantengono bassa la pressione sui nostri titoli di Stato con il differenziale a quota 113 e il rendimento del decennale italiano all’1,76%.

Scarna l’agenda dei dati macro in arrivo. In Germania la fiducia dei consumatori cala lievemente a maggio a 10,8 punti dai 10,9 di aprile. Più ricco il menù del pomeriggio: dagli Usa attesi gli aggornament sulla bilancia commerciale e gli ordinativi marzo e le richieste settimanali di sussidi, tradizionale termometro del mercato del lavoro .

Petrolio in lieve rialzo dopo l’inatteso aumento delle riserve Usa di greggio. I contratti sul Wti vengono scambiati a 68,22 dollari, in rialzo di 17 cent, qulli sul Brent a 74,33 (+ 33 cent). In lieve salita anche l’oro, a 1324 dollari l’oncia.