MILANO – Ore 13. Le Borse si indeboliscono nel corso della mattinata dopo una reazione complessivamente positiva ai dati arrivati oggi dalla Cina. Se il Pil è cresciuto nel secondo trimestre “solo” del 6,2%, dato più basso degli ultimi 27 anni, ma in linea con le attese, altre indicazioni macro, come la crescita più del previsto della produzione industriale e delle vendite al dettaglio a giugno, hanno fornito segnali più incoraggianti sullo stato di salute dell’economia cinese. I listini asiatici chiudono quasi tutti in positivo con Shenzhen a +0,64% e Shanghai a +0,14% mentre Tokyo oggi è chiusa per festività. In Europa gli indiic sono contrastati: Milano sale dello 0,12%, Londra segna +0,16%. Francoforte cresce dello 0,21% e Parigi cede o 0,05%. Da annotare anche l’ennesimo affondo di Donald Trump contro la Fed: “Economicamente stiamo andando alla grande come Paese nonostante la politica antiquata della Fed in materia di tassi e le sue restrizioni. C’è molto spazio per crescere!”, ha esultato il presidente Usa su Twitter.
Sul mercato dei cambi l’euro è poco mosso e vale a 1,1272 dollari mentre lo spread si mantiene sotto quota 200 punti dopo che venerdì a mercati chiusi l’agenzia di rating Dbrs ha confermato il giudizio per il nostro Paese a BBB (High) con outlook stabile. Il differenziale si attesta a 191 punti con il rendimento del titolo italiano all’1,67%.
Tra i dati attesi in giornata, Banca d’Italia ha evidenziato un calo del debito pubblico di 8,7 miliardi a maggio.
In calo il prezzo del petrolio. Dopo la corsa della scorsa settimana, il barile di Wti perde 14 centesimi, scendendo a 60,07 dollari. A Londra il Brent cala di 6 centesimi a 66,66 dollari alL’uragano Berry atteso sulle coste degli Stati Uniti ha provocato la sospensione di una parte dei pozzi del Golfo del Messico, ma non ha causato i danni attesi. A Londra il Brent è sceso di 6 centesimi a 66,66 dollari al barile.