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Borse nervose, Wall Street gira in rialzo. Europa positiva, Tokyo azzera i guadagni

Feb 7, 2018

MILANO – Borse in altalena dopo la grande paura del lunedì nero di Wall Street, legata alle aspettative di rialzo dei tassi in seguito alle prime vere pressioni inflazionistiche che si vedono dal rialzo dei salari Usa. Ieri sera la Borsa americana ha chiuso in recupero, dopo una giornata estremamente volatile. Piatta Tokyo, mentre l’Europa parte col piede giusto nonostante i future sui listini Usa siano incerti: Milano sale dello 0,5%, Londra dello 0,9%, Francoforte dello 0,7% e Parigi dello 0,5%.

Pur avendo aperto in netto ribasso, ieri sera il Dow Jones ha recuperato il 2,33%, quarto maggior incremento di sempre. Lo S&P500 è salito dell’1,74% e il Nasdaq del 2,13%. Anche sul fronte dei Treasury è tornata un po’ di calma, con il rendimento del decennale in lieve calo a 2,76%. In Asia gli scambi sono partiti con acquisti copiosi, in scia a questa seduta positiva americana, ma poi l’entusiasmo si è via via consumato e i listini hanno chiuso contrastati. Alla Borsa di Tokyo l’indice Nikkei 225 ha chiuso in rialzo dello 0,16% a 21.645,37 punti, azzerando di fatto guadagni arrivati fino al +3%. Shanghai tratta invece in negativo e Hong Kong è piatta.

L’euro apre in ribasso ma resta sotto quota 1,24 dollari. Il biglietto verde ieri è stato premiato dall’avversione al rischio degli investitori, che hanno preferito andare sul sicuro in una fase di estrema debolezza e volatilità dei mercati azionari. La moneta europea passa di mano a 1,2390 dollari e 135.08 yen. Dollaro/yen a 109,03. Lo spread tra Btp e Bund continua a restare sotto controllo, sotto la soglia di 130 punti base per un rendimento decennale inferiore al 2%. Nuovo record per lo yuan, che sfonda la barriera di 6,3 sul dollaro, pochi giorni dopo avere superato la soglia psicologica di 6,4, il 24 gennaio scorso.

Tra i dati macroeconomici spicca la produzione industriale tedesca che è calata dello 0,6% in dicembre rispetto al mese precedente. Gli analisti intervistati dal fornitore di servizi finanziari Factset avevano previsto una flessione dello 0,5% su mese, dopo il balzo del 3,1% di novembre, rivisto dal 3,4%, e un aumento dell’1,2% in ottobre. In Italia si guarda invece alle vendite al dettaglio.

Dopo la recente debolezza, il prezzo del petrolio rimbalza, in attesa dei dati sulle scorte settimanali Usa e dopo le flessioni dei giorni scorsi legate alla forte volatilità delle Borse. Sui mercati asiatici i future sul Light crude Wti avanzano di 51 cent a 63,90 dollari e quelli sul Brent crescono di 60 cent a 67,46 dollari.

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