MILANO – Ore 9.35. Le Borse europee ripartono in netto calo appesantite dalla chiusura in profondo rosso di Wall Street. Ieri i principali indici della piazza finanziaria americana hanno terminato perdendo oltre 3 punti percentuali, sui timori che la tregua commerciale sbandierata da Trump sia in realtà molto più fragile di quanto dichiarato. I listini del Vecchio Continente ripartono in calo: Milano perde lo 0,96%, Londra l’1,12%, Francoforte l’1,17% e Parigi l’1,26% e in mattinata anche Tokyo ha chiuso cedendo lo 0,53%. L’euro è in calo a 1,1332 dollari e 128,12 yen.
Lo spread scende leggermente a 286 dai 289 della chiusura di ieri, con il rendimento del decennale italiano al 3,11%. Gli investitori seguono da vicino gli sviluppi della trattativa con l’Europa, con il governo pronto a far calare il deficit verso il 2%, mentre in Parlamento la Manovra si prepara all’approdo in aula alla Camera sostanzialmente invariata nei numeri. Sarà quindi eventualmente al Senato che il governo correggerà la rotta, riducendo e poste per quota 100 e reddito di cittadinanza, destinandole eventualmente alla riduzione del disavanzo.
Tra i dati macroeconomici attesi, gli indici pmi servizi a novembre di Italia, Francia, Germania, Eurozona, Gran Bretagna, dall’Eurozona le vendite al dettaglio a ottobre e dagli Stati Uniti la produttività nel terzo trimestre e l’indice Ism non manifatturiero composito a novembre.
Scende ancora il prezzo del petrolio alla vigilia della riunione di domani dell’Opec, in cui l’Arabia Saudita punta a varare un taglio della produzione, concordandolo con gli alleati del cartello e in particolare con la Russia. In mattinata i contratti sul Wti cedono di 78 cent a 52,47 dollari e quelli sul Brent arretrano di 1,01 dollari a 61,07 dollari al barile.