• 18 Maggio 2024 15:14

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Borse in forte calo, tonfo per Wall Street e petrolio. Milano perde l’1,2%. Lo spread vola oltre i 300 punti e poi chiude a 272

Mar 18, 2020

MILANO – Ore 12.20. Le Borse procedono in forte calo nonostante il parziale recupero di Wall Street, dove gli indici hanno chiuso ieri in forte rialzo dopo il tracollo di lunedì. Gli stimoli per il momento messi in campo dai governi sembrano non convincere ancora il mercato, che attende soprattutto di conoscere i dettagli del maxi piano che il governo degli Stati Uniti ha intenzione di fare approvare per arginare la crisi sanitaria e i danni conseguenti per l’economia americana. In Europa Milano è la migliore e cede il 2,42%, Francoforte cede il 5,33%, Londra il 5,37%, Parigi arretra del 5,46%.

Ma sulla sponda italiana è soprattutto lo spread a fare paura. Il differenziale Btp/Bund schizza in mattinata oltre i 320 punti e poi arretra leggermente e il rendimento del decennale italiano che arriva a sfiorare il 3%.

Rep

Un parziale sostegno per Piazza Affari potrebbe arrivare dalla decisione della Consob, che ha deciso di vietare per tre mesi le vendite allo scoperto con obblighi più stringenti in termini di comunicazione dellle partecipazioni per quanto riguarda le 48 società quotate a più alta capitalizzazione. Un analogo stop è stato decretato anche a Parigi, dall’Amf, l’Autorità di Borsa francese.

De Guidnos (Bce): “Pronti a misure audaci”

Intanto la Banca Centrale Europea continua a lanciare messaggi di rassicurazione al mercato dopo che le parole della presidente Christine Lagarde al termine dell’ultimo consiglio direttivo erano state interpretate come un parziale disimpegno dell’Eurotower dalle turbolenze che stanno colpendo i mercati europei, a partire dalle tensioni sui titoli di Stato dei Paesi più vulnerabili. Per contrastare gli effetti dell’epidemia del coronavirus la Bce “è pronta ad agire con misure audaci, se necessario”, ha detto il vice presidente Luis De Guindos, intervistato dalla radio spagnola Rne, aggiungendo che la banca centrale ha strumenti “flessibili” più efficaci delle azioni di politica monetaria.

Negativa anche la giornata sulle piazze finanziarie asiatiche. Tokyo ha concluso gli scambi in calo dell’1,61% mentre è stato ancora più pesante il passivo per Seul, che si è fermata a -4,86%. In flessione anche gli indici cinesi: il Composite di Shanghai cede l’1,83% mentre quello di Shenzhen perde l’1,55%.

Tra i dati macroeconomici sono positivi i dati diffusi questa mattina dall’Istat sulla nostra industria. A gennaio, ultimo mese prima dell’esplosione dell’emergenza coronavirus, il fatturato dell’industria italiana è salito del 5,3% su base mensile. Su base annua si è registrato un aumento del 3,8% (dato corretto per gli effetti di calendario).

Non si ferma intanto la caduta dei prezzi del petrolio, le cui quotazioni scendono ai minimi dal 2003. I contratti sul wti con scadenza aprile sono scambiati a 26,06 dollari al barile, in calo del 4,65% dopo un minimo a 25,92 dollari al barile mentre il Brent maggio è sulla soglia psicologia dei 28 dollari al barile, in calo del 2,5%

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