MILANO – Ore 9.40. Le Borse ripartono in rialzo all’indomani di una giornata segnata dalla raffica di vendite sul settore tecnologico, con il Nasdaq a Wall Street che ha terminato in calo dell’1,25%, in netto contrasto con la chiusura positiva di Dow Jones e S&P500. Milano sale dello 0,13%, Londra dello 0,34%, Francoforte dello 0,31 e Parigi cresce delo 0,34%.
Tra i titoli del listino Usa sotto pressione ha dominato Facebook, che chiudendo in calo del 6,77% ha bruciato in una giornata 37 miliardi di capitalizzazione. A farne le spese anche la Borsa di Tokyo, che paga il conto dello scivolone del settore tech e chiude in calo dello 0,47%.
Complessivamente lo sguardo degli investitori resta puntato a mercoeldì, quando la Federal Reserve – per la prima volta nell’era di Jerome Powell – dovrebbe procedere a un nuovo rialzo dei tassi di interesse. Le aspettative sono per un rialzo dei tassi da 1,5 a 1,75% ma soprattutto sulla valutazione dello stato dell’economia Usa che detterà il ritmo dei successivi aumenti del costo del denaro. L’euro è poco mosso. La moneta unica viene scambiata a 1,2338 rispetto al dollaro con un ribasso frazionale rispetto a ieri. Lo spread è in calo a 137 punti con il rendimento del decennale all’1,95%.
Giornata scarna sul fronte dei dati macroeconomici. Atteso il dato sull’inflazione britannica, l’indize Zew tedesco relativo al mese di marzo e l’indice di fiducia dei consumatotori nell’Eurozona, sempre relativo al mese di marzo.
Petrolio in rialzo. Il greggio Wti del Texas sale dello 0,8% a 62,58 dollari al barile mentre il Brent del Mare del Nord cresce dello 0,67% a 66,48 doll ari. I mercati soppesano i dati sulle scorte Usa che verranno diffusi oggi con i tagli alla produzione. Prezzo dell’oro stabile. Le quotazioni del metallo con consegna immediata segnano così quota 1316 dollari, sostanzia lmente invariate rispetto a lunedì.