MILANO – Ore 9.20. Le Borse europee si lasciano alle spalle l’ottima seduta di ieri. Esaurita la spinta dettata dall’allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina i listini del Vecchio Continente partono deboli. Milano cede lo 0,25, Londra cede lo 0,2%, Francoforte lascia su terreno lo 0,2% e Parigi che arretra dello 0,12%.
non beneficiando nemmeno del traino dell’ottima chiusura di Wall Street, con il Dow Jones che ha chiuso a +1,76% e il Nasdaq a +2,07%. Seduta in cui è stato protagonista Facebook. L’intervento di Mark Zuckerberg al Senato americano sembra avere convinto gli investitori, con il titolo che ha terminato a +4,5%, mettendo a segno il miglior rialzo dall’aprile 2016.
Sul fronte valutario l’euro apre in leggero rialzo sul dollaro a 1,2370 contro 1,2313 di fine seduta di ieri. La moneta unica è stabile nei confronti dello yen, a 132,42. Tregua per il rublo. Dopo il doppio maxi rialzo di inizio sttimana oggi la moneta russa – che ha perso circa il 10% del proprio valre al cambio con il dollaro in poco più di 48 ore – si stabilizza sulle quotazioni di ieri, poco sopra i 63 dollari.
Corposo il menù di dati macroeconomici. A marzo l’inflazione cinese è salita su base annua del 2,1%, meno del 2,6% atteso e del 2,9% precedente. Attesi in Italia, le vendite al dettaglio in Italia e in Gran Bretagna la bilancia commerciale Dagli stati uniti arrivano le statistiche sui prezzi al consumo e sulle scorte petrolifere. La Fed pubblica i verbali della riunione di marzo . Il tesoro offre in asta bot annuali per 6 miliardi, la germania emette titoli di stato trentennali per 1,5 miliardi
Il prezzo del petrolio torna a scendere dopo la diffusione delle stime dell’Api sulle scorte Usa, in aumento a sorpresa. Il Wti cede 14 cent a 65,37 dollari, il Brent 25 cent a 70,79 dollari. L’oro cresce a 1345 dllari l’oncia.