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Borse europee in calo, le big di Piazza Affari alla prova delle trimestrali

Nov 9, 2017

MILANO – Ore 10.20. Avvio in lieve calo per le Borse europee. Solo Milano trova slancio in partenza e cresce dello 0,46%. Londra cede lo 0,15%, Francoforte lo 0,02% mentre Parigi arretra dello 0,13%. A Piazza Affari stacca tutte Bper, vicina a una crescita a due cifre, che ieri ha comunicato a conti migliori delle attese.

Spunti per gli investitori arrivano soprattutto dalla tappa in Cina del viaggio del presidente Usa Donald Trump. L’ex tycoon ha detto che le relazioni commerciali tra i due Paesi sono “ingiuste e sbilanciate su un solo lato”, ma di “non accusare” Pechino. Secondo Trump correggere i rapporti commerciali è un passo prioritario nei rapporti tra Usa e Cina e “bisogna risolvere le distorsioni”. D’altro canto i due Paesi hanno siglato anche accordi per un valore complessivo di 253,4 miliardi di dollari. Chiusura in flessione per Tokyo, che dopo una partenza in positivo ha terminato in calo dello 0,2%.

Partenza in rialzo per l’euro Euro: la moneta unica europea riguadagna quota 1,16 e passa di mano a 1,1613 (1,599 ieri sera ). Lo yen viene scambiato a 131,9. Lo spread si attesta a 140 punti con il rendimento del decennale all’1,72%.

Giornata ricchissima di dati finanziari con molte big di borsa, in italia e all’estero, che diffondono i conti del terzo trimestre. Tra queste Banca Mediolanum, Banco Bpm, Brembo, Buzzi Unicem, Leonardo, Poste italiane, Ubi, Unipol, Unipolsai. Unicredit ha messo in luce risultati nei primi nove mesi in linea coi conti preliminari, con i ricavi in leggera flessione (-2,7%) rispetto allo scorso anno. Generali ha invece messo in luce un utile in calo.

Sul fronte macroeconomico, l’attesa è soprattutto per le nuove previsioni economiche della commissione ue e per il bollettino mensile della Bce, la bilancia commerciale base del Giappone ha evidenziato a settembre un saldo positivo per 852,2 miliardi di yen, in deciso rialzo rispetto ai 318,7 miliardi del mese prima e oltre le attese del mercato. Gli analisti si aspettavano un surplus commerciale pari a 832,5 punti.

Fari puntati anche sul presidente del consiglio di vigilanza della Bce, Daniele Nouy, in audizione al parlamento europeo dopo che ieri il servizio giuridico dell’Europarlamento ha posto un alt alla vigilanza Bce a proposito delle nuove regole sugli accantonamenti per i crediti deteriorati che Francoforte ha messo a punto. Sempre la Bce oggi nel suo bollettino mensile ha ribadito quanto spiegato da Mario Draghi dopo l’ultima riunione del consigli direttivo e cioè che il quantitative easing della Bce ha ribadito che il Qe proseguirà a 60 miliardi al mese fino a dicembre, e da gennaio a ottobre 2018 “a un ritmo mensile di 30 miliardi di euro sino alla fine di settembre 2018, o anche oltre se necessario”. Francoforte reinvestirà il capitale dei titoli in scadenza “per un prolungato periodo di tempo dopo la conclusione degli acquisti netti di attività, e in ogni caso finché sarà necessario”. Molto caute le previsioni sulla crescita dell’inflazione. “Le spinte interne sui prezzi sono ancora complessivamente tenui, e le prospettive economiche e il profilo dell’inflazione continuano a dipendere dal perdurante sostegno offerto dalla politica monetaria”, rileva la Bce.

La commissione parlamentare d’inchiesta sulla banche ha, invece, in calendario l’audizione congiunta del capo vigilanza della Banca d’Italia, Carmelo Barbagallo, e del dg Consob, Angelo Apponi sui rapporti tra le due istituzioni in riferimento alle banche venete.

Poco mosse le quotazioni del petrolio in avvio. I contratti sul greggio wti con scadenza a dicembre passano di mano a 56,84 dollari (56,81 ieri sera in chiusura di giornata); il Brent passa di mano a 63,55 dollari al barile. L’oro sale invece dello 0,25% a 1284 dollari l’oncia.

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