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Borse europee contrastate. Nuovi massimi dal 2015 per il petrolio

Nov 6, 2017

MILANO – Ore 10.20. Partenza a segno meno per le Borse europee, mentre il petrolio continua la sua corsa in vista di un prolungmento dei tagli all’estrazione da parte dell’Opec e a valle dei maxi arresti di principi e potenti uomini d’affari sauditi da parte dell’anticorruzione, nell’ambito del ridisegno della mappa del potere architettato dal giovane erede al trono dei Saud, Mohammed bin Salman. Milano cede lo 0,4%, Londra arretra dello 0,1% mentre Parigi cede lo 0,3% e Francoforte arretra dello 0,15%.

A scuotere i mercati asiatici in mattinata è arrivato l’avvertimento del governatore della banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan, che ha definito “complessi, poco chiari e pericolosi” i rischi per il suo paese derivanti da un massiccio uso della leva finanziaria. Tokyo ha chiuso quasi invariata, con l’indice Nikkei in rialzo dello 0,04%, poco influenzato dalle parole del presidente Usa Donald Trump, che ha difeso l’uscita del Paese dal TPP (Trans Pacific Partnership), l’accordo di libero con una serie di Paesi dell’estremo Oriente, Canada, Australia e altri, invocando però un nuova partnership commerciale con Tokyo.

Sui mercati valutari intanto l’euro parte in lieve flessione e viene scambiato a 1,1609 dollari contro 1,1614 della chiusura di venerdì. Stabile invece il cambio l’euro/yen a 132,77. Resta ai minimi da un anno lo spread tra Btp e Bund che segna 143 punti base praticamente invariato rispetto alla chiusura di venerdì sera (142). Il rendimento del titolo decennale italiano si attesta all’1,79%.

Dal fronte macroeconomico si segnalano i dati sugli indici Pmi che anticipano l’andamento del settore dei servizi. L’indicatore italiano si porta ai minimi da un anno con i 52,1 punti di ottobre, dai 53,2 precedenti, comunque sopra la soglia di 50 punti che separa la contrazione dalla crescita economica. A livello di Eurozona si registra un calo a 55 punti per i servizi, mentre il Pmi composito si è posizionato a 56 punti, in leggero rallentamento ma poco sopra le stime flash. Agenda fitta sul fronte dei conti trimestrali. Attesi oggi a Piazza Affari Italmobiliare, Pirelli, Risanamento, Saras, Snam, Tod’s. In Parlamento incominciano le audizioni sulla legge di bilancio 2018, mentre a Bruxelles si riunisce l’Eurogruppo.

Come accennato, sono ancora in crescita le quotazioni del petrolio sull’onda dell’attesa di un prolungamento dei tagli alla produzione al centro dell’incontro Opec di fine mese. A favore dell’apprezzamento del barile giocano anche le rilevazioni Baker Hughes che hanno segnalato un calo dell’attività di trivellazione petrolifera negli Usa nell’ultima settimana. I contratti sul greggio Wti con scadenza a dicembre guadagnano 36 centesimi a 55,81 dollari al barile; il Brent vola fino a 62,46 dollari al barile con un incremento dello 0,6%. Poco mosso l’oro: il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1.269 dollari l’oncia.

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