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Borse europee contrastate. La Cina corre più del previsto

Gen 18, 2018

MILANO – Ore 9.50. Apertura mista per le Borse europee, trainate parzialmente ancora una volta dalla spinta di Wall Street, dove ieri il Dow Jones ha chiuso per la prima volta oltre quota 26 mila punti. Milano parte positiva poi cede lo 0,1%, Londra cede lo 0,14%, Francoforte crsce dello 0,19% e Parigi dello 0,06%. A Tokyo invece sono prevalse le prese di profitto degli investitori e il Nikkei dopo avere superato temporaneamente quota 24 mila punti – ai massimi dal 1991 – ha chiuso in calo dello 0,44%.

L’euro riguadagna lievemente terreno all’indomani di una giornata tutta in calo, dopo che il governatore della Banca centrale francese Villeroy de Galhau e il vicepresidente della Bce Constancio, intervistato da Repubblica, hanno espresso preoccupazione per la crescita della moneta unica, con Constancio che ha assicurato che le politiche della Bce resteranno accomodanti ancora molto a lungo. Oggi la valuta europea si riavvicina a quota 1,22 sul dollaro, a 1,196. Dollaro/yen in rialzo a 111,29. Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi apre in calo a 142,3 punti, dopo essersi attestato ieri in chiusura a 143,6 punti. Il rendimento è al 2,004%. Il differenziale spagnolo segna 92,7 punti per un tasso all’1,509%.

Tra i dati macroeconomici di giornata il più importante arriva in mattinata, con il pil cinese che nel quarto trimestre cresce del del 6,8% su base annua, oltre il 6,7% atteso in media dagli analisti. Per l’intero 2017 il rialzo è del 6,9%, dal 6,7% del 2016, segnando la prima accelerazione in 7 anni. Attesi in mattinata dall’Istat il dato sulla produzione nelle costruzioni e nel pomeriggio dagli Usa il dato settimanale sulle scorte di petrolio

Dato, questo, che insieme al bollettino mensile dell’Opec dovrebbe fornire spunti per le quotazione del greggio che in mattinata risulta in leggero rialzo. I contratti sul greggio Wti con scadenza a febbraio guadagnano 38 centesimi a 64,25 dollari al barile mentre il prezzo del Brent aumenta di 20 centesimi a 69,58 dollari al barile. In leggera flessione invece l’oro: il lingotto con consegna immediata cede lo 0,2% a 1.324,3 dollari l’oncia .

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