MILANO – Seduta sotto tono per le principali Borse europee dopo cinque giornate consecutive di rialzi. Parigi ha ceduto lo 0,36%, Francoforte lo 0,39%, mentre Londra è invariata come Milano (-0,03%): d’altra parte la giornata è priva di grandi spunti macroeconomici, al netto dell’aumento delle scorte di petrolio. Chiusura in territorio negativo per Wall Street: il Dow Jones perde lo 0,20%, il Nasdaq cede lo 0,40% e lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,29%. Intanto dal fronte del debito pubblico arrivano nuovi segnali positivi: il rendimento dei Bot annuali è sceso al nuovo minimo storico. Il Tesoro ha venduto in asta tutti i 6 miliardi di euro del Bot a un anno con tassi in discesa a -0,190% da -0,176% del collocamento di luglio: la domanda ha superato i 10,5 miliardi. Lo spread è stabile in area 118 punti base, mentre il rendimento dei Btp scende al nuovo minimo storico dell’1,07% sul mercato secondario.
Tra i pochi dati macro di giornata, dopo la corsa della surplus commerciale tedesco di ieri, oggi si registra il calo della produzione industriale in Francia scesa dello 0,8% su mese a giugno, approfondendo la tendenza al ribasso palesata a maggio con un -0,5 per cento. La sola produzione manifatturiera invece si è abbassata dell’1,2%, rispetto al leggero aumento +0,1% (dato rivisto) registrato a maggio. I dati più importanti, però, arriveranno tra domani e venerdì con Pil e inflazione. L’euro è in rialzo e viene scambiato a 1,1147 dollari.
Chiusura quasi invariata, questa mattina, per la Borsa di Tokyo che cede lo 0,2%. L’indice Nikkei scende a 16.735,12 punti. Una certa propensione ai realizzi sui recenti guadagni è favorita anche dal fatto che domani la borsa giapponese sarà chiusa a causa della nuova festività nazionale della montagna (che d’ora in poi cadrà ogni anno l’11 agosto): in attesa dei dati sul prodotto interno lordo del secondo trimestre (che saranno rilasciati a ferragosto), oggi sono arrivati quelli sugli ordini ‘core” di macchinari, a giugno in ripresa dell’8,3% sul mese precedente(meglio delle aspettative). Tuttavia nel secondo trimestre gli ordinativi risultano in calo del 9,2% rispetto al precedente trimestre.
Sul fronte della materie prime, le quotazioni del petrolio sono in discesa, dopo che le scorte Usa di greggio sono cresciute a sorpresa nella settimana terminata il 5 agosto scorso, stando ai dati del Dipartimento dell’Energia. Le scorte hanno segnato un incremento di 1,1 milioni di barili a 523,6 milioni di barili contro un atteso decremento di 1,5 milioni di barili. A New York dove i contratti sul greggio Wti cedono l’1,7% a 42 dollari. Il Brent recupera 2 centesimi e rivede quota 45 dollari. In aumento, invece, le quotazioni dell’oro sul calo del dollaro Usa: il lingotto con consegna immediata guadagna lo 0,7% a 1.346 dollari l’oncia.