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Borse deboli sulla tensione geopolitica. Lo spread sopra 200 punti

Apr 11, 2017

MILANO – Ore 9:50. La possibilità ventilata dalla Casa Bianca di ulteriori interventi militari in Siria e l’invio di navi da guerra nell’area della Penisola coreana – con la risposta minacciosa di Pyongyang – preoccupano i mercati. I listini asiatici hanno trattato in deciso ribasso e anche le Borse europee aprono in rosso, mentre gli investitori si interrogano anche sul ritmo di strette monetarie che la Fed vorrà imporre: gli ultimi dati sul mercato del lavoro hanno deluso le attese, ma la governatrice Janet Yellen ha mantenuto dritta la barra dicendo che l’economia Usa è in salute e che non vuole rischiare di dover correre in futuro per adeguare il costo del denaro a un’inflazione troppo alta.

Milano segna un calo dello 0,7%, mentre le altre tengono meglio: Londra riesce a stare in positivo dello 0,15%, Francoforte e Parigi cedono lo 0,2% .A Piazza Affari, l’attenzione resta alta sul comparto bancario: oggi tratta debole. Italia, Bce e Commissione sono alle strette finali per la partita di Mps, mentre le banche venete ufficializzano l’esito della proposta di transazione e rimborso ai vecchi azionisti.

Sul mercato dei cambi si registra l’apprezzamento dello yen sull’euro, con la valuta unica che ha visto i minimi da cinque mesi in area 117,2. Il cambio tra euro e dollaro apre la giornata in area 1,059 stabile rispetto alla vigilia. L’agenda macroeconomica italiana ruota intorno all’approvazione del Documento di economia e finanza, prevista nell’odierno Consiglio dei Ministri, mentre il titolare dell’Economia Pier Carlo Padoan è nel panel dell’inaugurazione del Salone del Risparmio a Milano. In Gran Bretagna si aspettano i dati sull’inflazione di marzo, in Germania l’indice Zew sulla fiducia delle imprese e nell’Eurozona i dati sulla produzione industriale. L’Ocse pubblica il suo tradizionale rapporto sulla pressione fiscale.

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è in rialzo verso quota 205 punti base, con i decennali italiani che rendono il 2,25% sul mercato secondario. Oggi il Tesoro ha in programma un’asta di Bot annuali da 6 miliardi. Da segnalare il rialzo del rendimento dei decennali francesi sopra la soglia psicologica dell’1%: sale la tensione in vista dell’appuntamento elettorale.

Ieri sera Wall Street ha finito poco sopra la parità, con il comparto energetico che ha beneficiato della risalita dei prezzi del petrolio: l’oro nero è spinto dai crescenti rischi geopolitici: il petrolio a maggio al Nymex ha registrato un rialzo dell’1,6% a 53,08 dollari al barile, massimi di un mese. Stamene, il barile di greggio Brent per la consegna a giugno ha aperto in leggero calo oggi sul mercato di Londra a 55,90 dollari al barile, lo 0,05% in meno rispetto alla chiusura di ieri.

Sulla Borsa americana, il Dow Jones ha aggiunto 1,92 punti, lo 0,01%, a quota 20.658,02, l’S&P 500 ha guadagnato lo 0,07% e il Nasdaq è salito di 3,11 punti, lo 0,05%, a quota 5.880,93. Ieri gli investitori hanno ascoltato con attenzione le indicazioni provenienti da Janet Yellen: secondo la governatrice della Federal Reserve bisogna procedere in modo graduale con i rialzi dei tassi, se l’economia Usa continua ad andare come previsto. Secondo Yellen, la prima economia al mondo è “in salute” mentre la Banca centrale continua a difendere la sua indipendenza dalle ingerenze del Congresso (e del presidente americano Donald Trump). Yellen ha spiegato: “Non vogliamo aspettare troppo perché se l’economia si surriscalda e l’inflazione sale oltre il nostro target (di crescita annuale pari al 2%) non vogliamo essere costretti ad alzare i tassi in fretta, cosa che potrebbe causare un’altra recessione. Vogliamo portarci avanti, non essere indietro”.

Un altro governatore, il giapponese Haruhiko Kuroda, in un’audizione parlamentare ha rimarcato che nel suo Paese la crescita dei salari rimane troppo bassa. La Borsa di Tokyo ha chiuso in negativo con l’indice principale Nikkei che ha ceduto lo 0,27% a 18.747,87 punti. L’indice Topix ha perso lo 0,3% a 1.495,1 punti.

L’oro è in rialzo dello 0,15% sui mercati asiatici a 1.256,60 dollari.

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