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Borse deboli in attesa della Federal Reserve

Giu 17, 2019

MILANO – Future in leggero ribasso sui mercati europei, dopo la giornata contrastata delle Piazze asiatiche. L’attenzione dei mercati è tutta catalizzata dalla Federal Reserve: la Banca centrale americana darà segnali – mercoledì – circa le sue prossime mosse in tema di tassi. Gli investitori ormai da qualche settimana si sono messi in posizione per registrare almeno un taglio del costo del denaro, quest’anno, visti i recenti dati macroeconomici con il rallentamento in particolare del lavoro. Gli addetti ai lavori hanno spiegato a Bloomberg come il tono atteso da Jerome Powell, il governatore americano, è senz’altro da “colomba”, ma il mercato ha già prezzato buona parte delle aspettative accomodanti e sarà difficile sorprenderlo da questo punto di vista.

Sullo sfondo restano i timori legati alla situazione commerciale: dagli Usa, in particolare dal numero uno del Commercio Wilbur Ross, sono arrivate parole pessimistiche in merito a un possibile accordo con la Cina. Ross ha detto che è improbabile che una intesa definitiva emerga con chiarezza dal faccia a faccia che Donald Trump e Xi Jinping dovrebbero tenere a fine mese al G20 di Osaka.

In Oriente si è registrata la performance positiva per la Borsa di Hong Kong, dopo le scuse della leader, Carrie Lam, in seguito alle manifestazioni che hanno portato circa due milioni di persone per le strade contro gli emendamenti alla legge sull’estradizione che permetterebbero la consegna dei fuggitivi anche alla Cina. A metà mattina, l’indice Hang Seng segnava un rialzo dell’1%, prima di terminare la seduta mattutina avanti dello 0,66%. La Borsa della città semi-autonoma era reduce da perdite legate al timore per la crisi politica. Chiusura sulla parità per la Borsa di Tokyo: il Nikkei ha guadagnato lo 0,03% a 21.124 punti.

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è poco mosso nelle prime battute: sulla piattaforma Bloomberg il differenziale segna poco meno di 260 punti base, con rendimento al 2,34% per il decennale italiano. L’agenda macroeconomica è piuttosto scarica in Europa, dove sono previsti i dati sul costo del lavoro, mentre dagli Usa arrivano l’indice Empire manufacturing sull’andamento dell’area di New York, l’indice sul mercato immobiliare Nahb e il dato degli acquisti netti di attività finanziarie. Euro stabile all’avvio dei mercati. La moneta unica è scambiata a 1,1215 dollari (-0,06%). Lo yen è a 121,81 dollari (-0,09%).

Tra le materie prime, il prezzo del petrolio è in rialzo per le tensioni geopolitiche nel Golfo, anche se l’aumento è contenuto per i timori di un rallentamento dell’economia globale. Sui mercati asiatici i future sul Light crude Wti avanzano di cent a 52,61 dollari e quelli sul Brent crescono di 16 cent a 62,17 dollari al barile. Oro in lieve: il metallo con consegna immediata arretra dello 0,19% a 1.339,36 dollari l’oncia.

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