MILANO – Ore 10.30. Borse europee contrastate in avvio. Milano si muove poco lontano dalla parità, Parigi sale dello 0,07%, Londra sale dello 0,34, Francoforte dello 0,4%. Tutti positivi invece i listini asiatici, con Tokyo che ha chiuso +0,86%, sostenuta dal calo dello yen sul dollaro. La moneta Usa ha toccato i massimi da tre mesi, con l’euro a 1,222 al cambio con la divisa americana, in scia al rialzo dei rendimenti dei Treasury, verso quorta 3%, soglia che non viene raggiunta dal 2014.

Sul fronte spread il differenziale di rendimento tra Btp e Bund si è stretto ulteriormente in area 115 pb sui minimi da agosto 2016 con uno sguardo al tentativo che il presidente della Camera Roberto Fico sta conducendo per vagliare l’ipotesi di un governo M5S-Pd.

Sul fronte dei dati macroeconomici ad aprile l’indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese in Germania, è calato ancora a 102,1 punti, dal 103,3 del mese precedente, mettendo a segno il terzo calo consecutivo. Dati negativi, sia per consumatori che per imprese, anche quelli rilevati in Italia dall’Istat. Nel pomeriggio dagli Usa arriva l’indice case/shiller dei prezzi delle case in febbraio, oltre al dato sulla vendita di nuove case e alla fiducia dei consumatori del conference board.

Scatto dei prezzi del petrolio in scia ai timori che le sanzioni statunitensi andranno a ridurre la produzione grezza dell’Iran. I futures del greggio Wti con scadenza giugno hanno nuovamente superato i 69 dollari al barile (69,14 dollari, in aumento dello 0,7%), vicini ai massimi da fine 2014 toccati la scorsa settimana. Ieri i prezzi del petrolio erano invece scesi poichè l’aumento del numero di impianti Usa ha indicato ulteriori aumenti nella produzione di greggio del paese. nordamericano aumentando i rischio di un eccesso di offerta.

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