MILANO – Le Borse europee aprono caute alla vigilia della tanto attesa conferenza di Mario Draghi, nella quale il governatore della Bce dovrebbe dettagliare il percorso di uscita dagli simoli straordinari del Quantitative easing. Milano tratta poco sopra la parità, in linea con Parigi (+0,05%), mentre Londra e Francoforte cedono lo 0,1%.
La storia di giornata, a Piazza Affari, è ovviamente il ritorno agli scambi del Monte dei Paschi di Siena, che fa prezzo sotto il livello di 4,28 euro indicato “prudenzialmente” nel prospetto di riammissione, ma ben presto lo supera in mezzo a tanta volatilità. Qualche presa di beneficio scatta invece su Fca e Saipem, protagoniste della vigilia dopo le ottime trimestrali.
Apre stabile l’euro, sopra quota 1,17 dollari: la moneta unica passa di mano a 1,1766 dollari e a 133,91 yen. Dollaro/yen in ribasso a 113,86. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è ai livelli di ieri ca 158 punti base con un rendimento del decennale italiano intorno al 2%.
Dal fronte macroeconomico europeo si guarda con attenzione all’indice Ifo sulla fiducia tedesca, mentre l’Istat pubblica i dati su ordinativi e fatturato dell’industria. In arrivo anche il Pil dalla Gran Bretagna.
In Asia si registra il calo della Borsa di Tokyo (-0,45% per il Nikkei) dopo una striscia positiva durata ben sedici sedute a cavallo della grande vittoria elettorale di Shinzo Abe, che lastrica la strada a una prosecuzione della politica monetaria ultra accomodante della Banca centrale. In Cina, Xi Jinping ha ottenuto un nuovo mandato alla guida del Partito comunista cinese per altri cinque anni: “Ricevo la mia rielezione non solo come un’approvazione del lavoro fatto, ma anche come incoraggiamento ad andare avanti”, ha detto in diretta televisiva.
Ieri Wall Street ha chiuso in rialzo, con il Dow Jones che ha segnato un nuovo livello record grazie a un bilancio del +0,72%. Anche il Nasdaq ha chiuso in positivo (+0,18%). “E’ complicato individuare la fine di questo momento (positivo, ndr) del mercato: i tassi d’interesse a livello globale rimarranno bassi a lungo, mentre i conti delle società sono positivi”, ha commentato a Bloomberg Neil Dwane, global strategist di Allianz Global Investors, fotografando questo momento euforico dei listini. “Stiamo vedendo buone performance economiche, fuori dall’Europa, e ora i listini hanno bisogno di buoni conti (societari, ndr) per salire ancora”. Ricca l’agenda americana odierna, con i conti trimestrali in arrivo insieme agli ordini di beni durevoli, alle vendite di case nuove e alle richieste di mutui.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio è in lieve calo a 52,39 dollari per il barile Wti mentre è di poco in rialzo a 58,41 dollari il Brent. Anche l’oro si muove in giù sui mercati asiatici a 1.273,41 dollari segnando un ribasso dello 0,27%.