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Borsa di Madrid pesante dopo l’indipendenza catalana, anche Milano soffre con le banche

Ott 27, 2017

MILANO – Ore 9.15. Prosegue il trend positivo die mercati europei all’indomani delle decisioni di politica monetaria annunciate ieri dal presidente della Bce Mario Draghi che ha dimezzato ma prolungato gli acquisti nell’ambito del programma di Quantitative Easing dell’Eurotower. Un orientamento particolarmente gradito agli investitori europei, con le Borse che ieri hanno chiuse tutte in deciso rialzo. Le piazze finanziarie del Vecchio Continente ripartono quindi sullo stesso tono della chiusura di ieri. Milano cresce dello 0,29%, Londra sale dello 0,06%, Francoforte dello 0,42% e Parigi dello 0,27%. A fare da traino anche la chiusura positiva di Wall Street con molte società del settore tecnologico, da Alphabet (Google) a Amazon che hanno annunciato ieri a contrattazioni chiuse dati trimestrali molto positivi.

Seduta in netto rialzo anche per Tokyo, con l’indice Nikkei che termina a +1,24% beneficiando soprattutto del rafforzamento del dollaro a scapito dello yen. L’indice si trova già’ da diverse settimane ai livelli più elevati da 21 anni e ha segnato una serie di 16 sedute positive di fila. Sempre sui mercati valutari l’euro mantiene il ribasso avviato ieri dopo le parole di Draghi, e viene scambiato a 1,629 sul dollaro, ai livelli registrati intorno alla fine di luglio.

Giornata ancora ricca di dati a Piazza Affari. Eni non brinda ai dati diffusi relativi al terzo trimestre con utile netto a 229 milioni di euro, con il titolo in sofferenza in avvio. Sale sopra le attese il risultato netto di Mediobanca, in crescita dell”11,2% a 330,9 milioni nel periodo luglio-settembre. Tra i dati macroeconomici di giornata si registra il dato sull’inflazione giapponese, stabile allo 0,7% annuo a settembre e i profitti dell’industria cinese. Dagli usa sono attesi il dato sul pil nel terzo trimestre. In italia è in programma l’asta di bot semestrali per 6 miliardi di euro. sul fronte del rating S&p rivede il giudizio su Italia, Germania e Gran Bretagna.

Quotazioni del prezzo del petrolio incerte dopo che l’Arabia Saudita si è detta favorevole a un’estensione dei tagli alla produzione anche dopo marzo 2018. Il barile generico di riferimento del Wti cede 4 cent a 52,60 dollari e il Brent avanzano di 3 cent a 59,93 dollari al barile. Oro in calo in consueta controtendenza al movimento del dollaro. Il lingotto in mattinata vale 1,265 dollari l’oncia, in flessione dello 0,1%.

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