Il tribunale di Torino mette i bastoni tra le ruote al governo Meloni e al ministro Matteo Salvini sul bonus patente. L’agevolazione, rinnovata anche per il 2024 e subito andata a ruba, infatti, non va bene così per com’è formulata, in quanto nel decreto sarebbe inserito un requisito definito “discriminatorio” da parte dei giudici piemontesi. A farlo notare, presentando ricorso contro il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), è stato un cittadino ecuadoriano che, volendo accedere al contributo, si è visto chiudere le porte in faccia.
Bonus patente, un decreto discriminatorio
Grana per il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che deve assolutamente mettere mano al bonus patente che dal 2021, da quando è stato creato dal governo Draghi, a oggi ha sempre avuto un’accezione discriminatoria. A farlo presente, come detto, è stato un cittadino ecuadoriano che voleva conseguire la patente per mezzi pesanti nel Bel Paese accedendo al contributo statale, ma non gli è stato possibile.
Perché? Poiché a poter richiedere il bonus, secondo quanto previsto dal decreto, sono solo i cittadini italiani ed europei, intesi come soggetti aventi la cittadinanza di uno degli Stati membri dell’Ue, di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Dunque gli “stranieri”, o per meglio dire tutti i cittadini extracomunitari, non possono accedervi. Un requisito che ha deluso il futuro camionista che ha deciso di rivolgersi all’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) che lo ha sostenuto presentando ricorso contro il MIT.
Sul contenzioso tra il Ministero e l’associazione si è quindi espresso il tribunale di Torino, che dopo aver analizzato le richieste e le accuse ha deciso di dare ragione all’Asgi e al suo assistito.
Cosa cambia per il bonus patente
Con sentenza del 20 marzo 2024, infatti, i giudici piemontesi hanno chiesto la “modifica del decreto” perché così com’è, al momento, sarebbe discriminatorio. Il tribunale di Torino, infatti, ha dato ragione all’Asgi che ha definito “illegittima e ingiustificata” la disposizione limitante contro gli stranieri.
Per effetto della decisione del tribunale, dunque, il decreto dovrà cambiare facendo decadere il requisito della cittadinanza italiana ed europea che nella nuova versione del bonus patente dovrà essere eliminato. L’Asgi, quindi, ha chiesto anche di riformulare la graduatoria degli aventi diritto.
Bonus patente a ruba
L’agevolazione, però, è già andata esaurita per il 2024. Sicuramente “rifornita” nel futuro prossimo, infatti, la misura è andata a ruba nel giro di poche ore, con un vero e proprio assalto nel click day che ha portato al sold out nel giro di pochissimo. Chi ha avuto modo di potervi accedere, però, potrà sfruttare importanti aiuti da parte del governo che ha pensato a questo bonus per aiutare tutti coloro che vogliono ottenere i permessi per guidare mezzi pesanti, spingendo sempre più persone verso la professione di autotrasportatori.
Nello specifico, infatti, si tratta di una misura destinata a coprire una parte della spesa per la formazione necessaria per il conseguimento della patente e delle abilitazioni professionali per la guida dei veicoli destinati all’esercizio dell’attività di autotrasporto di persone e di merci. Il bonus copre l’80% della spesa, fino a un massimo di 2.500 euro. A poterla richiedere sono i cittadini di età compresa tra i 18 e i 35 anni intenti a sostenere, o che sosterranno, la spesa per il conseguimento di una delle patenti C, C1, CE, C1E, D, D1, DE e D1E e/o della carta di qualificazione del conducente (CQC), con esclusione delle più classiche licenze A e B per motocicli e autoveicoli.
Il voucher ottenuto in sede di click day deve essere attivato da una autoscuola o da un ente di formazione accreditato sulla piattaforma, entro 60 giorni dalla sua emissione. Se i termini non vengono rispettati, però, il bonus viene annullato.