• 24 Novembre 2024 14:35

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Bonus auto: rischio slittamento, cosa succede

Mar 2, 2024

Questioni tecnico-burocratiche potrebbero portare a uno slittamento per gli incentivi auto: i nuovi bonus previsti per sostenere il mercato delle quattro ruote italiano, infatti, potrebbero essere disponibili con alcune settimane di ritardo rispetto alle previsioni. Tutto ruota intorno al mancato arrivo dei pareri tecnici sul decreto da parte dei ministeri di Economia, Ambiente e Infrastrutture. Il nuovo schema per l’ecobonus, già annunciato dal ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, deve, quindi, ancora essere presentato in Consiglio dei Ministri.

Qualche settimana di ritardo?

I problemi burocratici registrati in questi giorni (ma non ancora confermati ufficialmente da esponenti del Governo) potrebbero tradursi in un ritardo per la partenza dei nuovi incentivi auto che hanno l’obiettivo di sostenere il mercato delle quattro ruote italiano e la diffusione delle auto elettrificate. Il nuovo schema degli incentivi auto è noto da tempo.

Al momento, però, senza l’ok da parte dei ministeri di Economia, Ambiente e Infrastrutture, è tutto fermo. Da notare, inoltre, che c’è un altro ostacolo da superare per poter registrare la partenza del nuovo ecobonus. Il provvedimento dovrà essere analizzato dalla Corte dei conti e, successivamente, sarà necessario aggiornare la piattaforma per le prenotazioni online.

Si tratta, quindi, di una serie di complicazioni tecnico-burocratiche che potrebbero tradursi in un ritardo significativo. L’ipotesi più realistica, a questo punto, è quella di una partenza non prima della metà del mese di aprile. Ci sarà, quindi, almeno un mese e mezzo ancora di attesa prima di poter registrare l’apertura delle prenotazioni per l’ecobonus. Complessivamente, il Governo italiano punta a stanziare 793 milioni di euro per il nuovo ecobonus 2024.

Come funziona il bonus

Il nuovo schema degli incentivi auto continuerà a proporre tre fasce di emissioni, con le auto elettriche che potranno accedere al bonus maggiore. L’importo del sostegno cambierà anche in base al tipo di veicolo rottamato e crescerà ulteriormente nel caso in cui il richiedente abbia un ISEE inferiore a 30.000 euro.

Le fasce previste, relative alle emissioni di CO2, sono 0-20 g/km (dedicata alle elettriche), 21-60 g/km (per le ibride plug-in) e 61-135 g/km. Si parte da un minimo di 1.500 euro ma si potrà arrivare fino a un massimo di 13.750 euro (in caso di acquisto di un’auto elettrica con rottamazione di un veicolo Euro 2 o precedenti e ISEE inferiore ai 30.000 euro).

Per le elettriche è previsto un tetto di spesa di circa 42.700 euro che, come fatto da Tesla alcune settimane fa, potrà spingere alcuni costruttori a modificare i listini per rendere alcuni modelli acquistabili con gli incentivi.  Lo stesso tetto vale per la fascia 61-135 g/km mentre per la fascia delle ibride plug-in è previsto un tetto di spesa di circa 54,900 euro. Da notare, inoltre, che, al momento della sottoscrizione del contratto, l’acquirente dovrà firmare una dichiarazione in cui si impegnerà a mantenere la proprietà del veicolo acquistato per almeno 12 mesi.

In caso di vendita, l’incentivo andrà restituito. L’acquisto con rottamazione, inoltre, potrà essere effettuato anche da una persona diversa a quella a cui è intestata la vettura da rottamare ma entrambi i soggetti devono far parte dello stesso nucleo familiare. Per l’ok definitivo al nuovo schema di incentivi bisognerà attendere ancora qualche settimana. Salvo sorprese, però, non dovrebbero arrivare modifiche a quanto annunciato.

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